Ucraina, il maltempo rallenta la marcia del primo export di grano verso la Turchia
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Ucraina, il maltempo rallenta la marcia del primo export di grano verso la Turchia

Le avverse condizioni metereologiche stanno rallentando il viaggio della nave cargo che sarebbe dovuta arrivare nel porto di Istanbul nel primo pomeriggio, facendo slittare l'approdo di alcune ore.

Ucraina, il maltempo rallenta la marcia del primo export di grano verso la Turchia
La Razoni
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2 Agosto 2022 - 17.17


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Le cattive condizioni metereologiche nel Mar Nero stanno rallentando il viaggio della “Razoni”, la nave partita lunedì da Odessa con un carico di cereali ucraini. Il cargo, stando al ministero della difesa turco, sarebbe dovuto arrivare nel primo pomeriggio a Istanbul, ma le cattive condizioni meteo ne hanno fatto slittare l’arrivo di alcune ore: l’ingresso nel porto turco è atteso per mezzanotte (le 23 in Italia). Una volta attraccata, l’imbarcazione sarà ispezionata dai delegati di Turchia, Ucraina, Russia e Nazioni Unite.

Se non saranno riscontrati problemi durante le ispezioni a Istanbul, la “Razoni” potrà continuerà il suo viaggio, la cui destinazione finale è Tripoli, in Libano. La nave, battente bandiera della Sierra Leone, è stata la prima a lasciare un porto ucraino con un carico di grano dall’inizio dell’invasione russa lo scorso 24 febbraio.

Il ministero della Difesa turco ha confermato inoltre che si continua a lavorare per consentire ad altre navi di esportare grano e prodotti alimentari da tre porti ucraini. Stando al governo ucraino altre quindici navi cariche di grano sono già pronte a partire dai porti ucraini, mentre altre due sono in fase di completamento.

Queste navi sono destinate principalmente al trasporto di colture di cereali (mais, grano, orzo), e successivamente di semi oleosi e prodotti trasformati. Ogni nave può trasportare da 10.000 a 60.000 tonnellate. Stando al ministero della Politica agraria, le navi da carico dovrebbero navigare solo durante le ore diurne. Per ragioni di sicurezza, sono accompagnate da una nave per proteggerle dalle mine. Non ci sono restrizioni sul numero di navi autorizzate a navigare. Ma ci sono richieste presentate e un programma coordinato che deve essere seguito.

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