Il presidente dell'ordine dei Medici di Milano ricorda Roberto Stella, il primo medico a morire per Covid un anno fa
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Il presidente dell'ordine dei Medici di Milano ricorda Roberto Stella, il primo medico a morire per Covid un anno fa

Roberto Carlo Rossi: "È passato un anno e siamo a 100mila morti. Questa è una brutta ricorrenza. Ma il ricordo di Stella può esserci d'aiuto e da sprone. Perché, a essere sincero, speravo di più"

Roberto Stella
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8 Marzo 2021 - 21.41


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Roberto Carlo Rossi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, ha ricordato, nel giorno in cui l’Italia supera la soglia dei 100mila morti, il nome di Roberto Stella, il primo medico caduto contro la pandemia, il cui numero oggi è arrivato a 333.
“È passato un anno e siamo a 100mila morti. Questa è una brutta ricorrenza. Ma il ricordo di Stella può esserci d’aiuto e da sprone. Perché, a essere sincero, speravo di più. Speravo che nella seconda ondata, e nella terza che stiamo vivendo, non avremmo avuto più perdite fra i camici bianchi, e non è stato così” ha detto, auspicando che “i sacrifici di queste persone non siano vani”.
“Il ricordo di Stella può aiutarci sia per quello che lui ha fatto in vita per la formazione dei medici, un aspetto importante da tener presente anche in questo frangente, e poi perché bisogna imparare dagli errori fatti. Nella prima ondata di Covid-19, che ci ha travolto all’improvviso, abbiamo avuto tante vittime fra i medici perché li abbiamo mandati a mani nude ad affrontare un nemico invisibile, all’inizio sottovalutato. Il virus non si vedeva, ma di fatto era in grado di uccidere”, sottolinea Rossi.
Quando è scattata l’emergenza Covid, nei primi mesi del 2020, “ci fu polemica sui dispositivi di protezione, che non venivano forniti”, ricorda il presidente dell’Ordine dei medici di Milano. “Ricordo bene quello che abbiamo vissuto, sono momenti che ti rimangono in mente e non puoi più dimenticare. Allora c’era carenza, oggi per fortuna i medici riescono a procurarsi da soli le mascherine e i disinfettanti si trovano. Ma il virus circola di nuovo molto e con la variante inglese è più diventato più contagioso e dilaga in tutta Europa”.
E questo, avverte Rossi, “pesa anche sulle attività degli operatori. So che ci sono ancora realtà ospedaliere in cui non c’è una perfetta divisione fra zone Covid e non. Non parlo solo della mia regione. E’ un problema di attenzione a quei criteri rigorosi che si devono tenere in rapporto a una malattia potenzialmente letale come questa. Da quanto mi segnalano ancora queste problematiche vanno corrette”. Anche perché, “come ci ricorda la triste soglia ormai raggiunta, si continua a morire. Spero davvero che tutti impariamo dagli errori fatti. Vedo però ancora disorganizzazione nella campagna vaccinale. Lo avevamo detto che per immunizzare tante persone serviva un’impostazione ‘teutonica’ e poderosa. La cosa non mi sembra sia stata ancora pienamente intesa e me ne dispiaccio molto. Per questo voglio ricordare il sacrificio di Roberto, sperando che la sua morte non sia avvenuta invano”.

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