Uccide il medico con un'accetta, l'assassino: "Mi aveva curato male e mi ha rovinato la vita"
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Uccide il medico con un'accetta, l'assassino: "Mi aveva curato male e mi ha rovinato la vita"

Giorgio Falcetto era un medico di 76 anni, tre giorni fa a San Donato in provincia di Milano è stato ucciso con un accetta da Benedetto Bifronte: "Mi aveva curato male, mi ha rovinato la vita". 

Uccide il medico con un'accetta, l'assassino: "Mi aveva curato male e mi ha rovinato la vita"
Il medico assassinato a San Donato
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16 Dicembre 2022 - 16.25


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Benedetto Bifronte ha colpito a morte con un’accetta il medico 76enne Giorgio Falcetto, tre giorni fa a San Donato in provincia di Milano. Dopo l’arresto, l’uomo ha spiegato agli investigatori di aver compiuto il gesto perché il dottore “gli ha rovinato la vita”. 

Il verbale è agli atti delle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Giovanni Polizzi. Nelle dichiarazioni con cui ha confessato il delitto, Bifronte ha raccontato che quella mattina è andato al pronto soccorso del Policlinico San Donato perché si era svegliato con un dolore al petto, ma dopo aver visto che c’era troppa gente in attesa è uscito ed è tornato alla macchina. Ha poi detto che in quel momento ha riconosciuto il medico che “due anni fa mi aveva fatto una flebo” (non ne sapeva il nome) e che a suo dire gli avrebbe causato “gravi problemi di salute”.

Bifronte ha poi riferito di avergli detto, mentre gli passava vicino, che a causa sua stava sempre male, sostenendo pure che Falcetto lo avrebbe insultato a sua volta. Andandosene, poi, con la sua auto Bifronte avrebbe tamponato la macchina del medico e a quel punto, secondo la sua versione, si sono messi a litigare. “Io ero tranquillo ma il medico era agitato”, ha sostenuto ancora. E ha aggiunto di aver “perso la testa”, di aver colpito Falcetto con quell’accetta presa dal bagagliaio e di essere scappato perché aveva paura che gli altri attorno gli potessero fare del male.

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“Mi ha rovinato la vita”, ha concluso. Nell’interrogatorio di convalida, assistito dai legali Matilde Sansalone e Benedetto Ricciardi, il 62enne è rimasto in silenzio.

Giovedì, il gip di Milano, accogliendo la richiesta del pm Giovanni Polizzi nelle indagini dei carabinieri, ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare per l’uomo. Stando all’ordinanza del gip, sussiste il pericolo di reiterazione del reato, anche perché Bifronte è incapace di controllare i propri impulsi di aggressività, come dimostra anche il fatto che girava con un’accetta nel bagagliaio della sua auto. Macchina che aveva urtato quella del medico, un incidente da cui è scaturita una lite finita con l’omicidio. Tra l’altro, viene chiarito sempre nel provvedimento, allo stato non si può dubitare della capacità di intendere e di volere del 62enne al momento del fatto, anche perché nel suo passato non ci sono disturbi psichiatrici segnalati. Il gip precisa, inoltre, che la Procura sta effettuando ulteriori indagini per chiarire i contorni della vicenda e le effettive motivazioni dell’omicidio, anche in relazione agli eventuali rapporti pregressi tra i due.

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Dagli accertamenti dei carabinieri sul fatto – avvenuta all’esterno del pronto soccorso del Policlinico San Donato – emerge che, nella documentazione della direzione sanitaria, vi è traccia di un contatto tra il medico e l’aggressore il 2 febbraio 2021 al pronto soccorso di San Donato. L’uomo lamentava uno stato di agitazione e dolore toracico e gli fu data una prognosi di sette giorni per dolori alla cervicale e influenza. Bifronte sostiene di essere stato male in seguito.

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