Nuovo Dpcm: restano chiuse palestre e piscine, discoteche chiuse anche in zona bianca
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Nuovo Dpcm: restano chiuse palestre e piscine, discoteche chiuse anche in zona bianca

Tra le novità positive: la scuola sarà al 50% in presenza e dal 37 marzo riaprono cinema e teatri

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26 Febbraio 2021 - 21.11


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Secondo la bozza del nuovo Dpcm, le cui disposizioni rimarranno in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, saranno ancora chiuse palestre e piscine, sale giochi, scommesse e parchi divertimento e, dopo le 18, anche bar e ristoranti. 
Tra le altre misure è prevista anche la chiusura degli impianti sciistici, oltre che di barbieri e parrucchieri nei territori in zona rossa. La didattica delle scuole superiori sarà almeno al 50% in presenza.
Le misure che entreranno in vigore a partite dal 6 marzo, saranno valide anche a Pasqua.  “Le disposizioni del presente decreto – si legge nel testo – si applicano dalla data del 6 marzo 2021, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021, e sono efficaci fino al 6 aprile 2021”, il giorno dopo Pasquetta.
Scuola
La scuola resta in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza “almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%”.
Nel testo si introduce un’ulteriore misure: “al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa”.
In casa
Viene cancellata dal bozza del nuovo dpcm la misura – citata nel precedente documento, secondo cui -“con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.
Nella bozza del nuovo provvedimento restano comunque “vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”. 
Barbieri e parrucchieri
Barbieri e parrucchieri vengono chiusi in zona rossa. Nel documento si legge: “Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24” dove – a differenza del precedente provvedimento – non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.
Cinema e Teatri
 A decorrere dal 27 marzo 2021, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi.
Coprifuoco
 Fino al 6 aprile resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. “Dalle ore 22:00 alle ore 5:00 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute – si legge nel testo – È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. 
Fiere e discoteche 
 Fiere, congressi e discoteche restano chiuse anche in zona bianca. “Restano sospesi gli eventi – si legge nella bozza – che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”.
Istituito tavolo tecnico 
 Al fine di dare attuazione agli indirizzi forniti dalle Camere ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del decreto legge n. 19 del 2020, e’ istituito presso il Ministero della salute un tavolo tecnico di confronto, costituito con decreto del Ministro della salute, composto da rappresentanti del Ministero della salute, dell’Iss, delle Regioni e delle Province autonome su designazione del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nonché da un rappresentante del Ministro per gli affari regionali e le autonomie per procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione di rischio.

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