Sfregiò con l'acido Gessica Notaro, condannato definitivamente a 15 anni Edson Tavares
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Sfregiò con l'acido Gessica Notaro, condannato definitivamente a 15 anni Edson Tavares

Tavares, accusato di aver perseguitato e sfregiato con l'acido il 10 gennaio 2017 Gessica Notaro, si trova in carcere a Bologna dove sta scontando la pena a cui era stato condannato in appello nel novembre del 2018. 

Gessica Notaro
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15 Dicembre 2020 - 18.35


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Edson Tavares, il 32enne che sfregiò con l’acido il volto della ex fidanzata Gessica Notaro, è stato definitivamente condannato a 15 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione. La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di Bologna, che ha rigettato il ricorso della Difesa.
Tavares, accusato di aver perseguitato e sfregiato con l’acido il 10 gennaio 2017 Gessica Notaro, si trova in carcere a Bologna dove sta scontando la pena a cui era stato condannato in appello nel novembre del 2018. 

“Finalmente sono state accertate fino in fondo le responsabilità di Tavares. Oggi c’è una sentenza resa nel nome del popolo italiano che dice a Gessica come sono andate le cose, anche se lei lo sapeva già dall’inizio” dicono all’Adnkronos gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi, legali di Gessica Notaro.

“Si è sempre sostenuto che questo processo avesse esiti negativi per Tavares per via del tam tam mediatico. Una favola – sottolineano i due avvocati – smentita irrevocabilmente oggi dai supremi giudici. Ora non c’è alcun alibi che tenga. Tavares è l’uomo che ha sfregiato Jessica nel volto e anche nell’animo”.

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“Di certo rimane un processo indiziario come osservato dallo stesso presidente della sezione della Corte ed occorrerà riflettere se tale tipologia di giudizio sia compatibile con l’ordinamento giuridico soprattutto quando l’imputato continua a professarsi innocente” affermano gli avvocati Riccardo Luzi e Alessandro Pinzari, difensori di Edson Tavares.

“Il fatto che il ricorso sia stato dichiarato ammissibile ci porta non solo a provare soddisfazione professionale ma anche ad affermare che i motivi dedotti erano suffragati da questioni di diritto di rilievo indubbio. Chiaramente – sottolineano – dispiace il rigetto nel merito su cui per esprimere un commento toccherà attendere le motivazioni”.

“Vedremo in seguito di esaminare altri eventuali ricorsi anche se rimane l’amara sensazione di un accertamento processuale incompleto di una vicenda con indubbi eccessi mediatici”, concludono.

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