Il Veneto resta zona gialla, ma mai visti tanti morti e contagi
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Il Veneto resta zona gialla, ma mai visti tanti morti e contagi

In Veneto da inizio ottobre ad oggi il numero dei contagiati è aumentato di 8 volte. Il numero dei ricoverati in Terapia Intensiva è aumentato 10 volte, l’aumento del numero dei deceduti circa 40 volte.

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Chiara D'Ambros Modifica articolo

8 Dicembre 2020 - 15.46


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In Veneto mai così tante vittime, 113 oggi. La regione è sempre rimasta “zona gialla” nonostante i numeri alti e le occupazioni copiose in terapia intensiva. La scorsa notte nell’ospedale di Padova sono stati allestiti in fretta furia altri 11 posti in terapia intensiva, e per renderli operativi è stato sottratto personale ad altri reparti. Mentre nella prima ondata i positivi gravi erano il 5% oggi sono il 30-40%.
In Veneto da inizio ottobre ad oggi il numero dei contagiati è aumentato di 8 volte.
Il numero dei ricoverati in Area Medica e il numero dei ricoverati in Terapia Intensiva è aumentato 10 volte, l’aumento del numero dei deceduti circa 40 volte.
La permanenza del colore giallo per il Veneto, che determina meno restrizioni, sembra sia dovuto soprattutto ai posti letto in terapia intensiva dichiarati, ma il fatto che aumentino i decessi e i contagi non conta? Inoltre questi posti letto per “nuove terapie intensive” sono ricavati da altri reparti che vengono meno e non riescono quindi a prestare cure a malati con altre patologie. Viene da chiedersi: quale sarà l’incidenza della mortalità generale?
Il governatore Zaia si appella alla cittadinanza e giudica irresponsabili gli assembramenti. Se fossero bastati gli appelli del governo, non sarebbero stato necessario istituire dei colori differenti per regione. Il continuo aumento dei contagi preoccupa parte della cittadinanza e molti medici che temono di non riescire a far fronte alle cure necessarie per le persone, anche quelle non colpite da CovSars2.
L’allerta meteo di queste ore aggrava la situazione di una Regione sofferente, speriamo non comporti però una distrazione rispetto alla presa in considerazione dell’oggettivo e inesorabile aumento di contagi e decessi ma per il quale pare non sono stati previsti, finora, restrizioni o nuovi provvedimenti.

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