Stop alle 18 per ristoranti e bar, chiusi cinema e teatri, sì alla didattica a distanza
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Stop alle 18 per ristoranti e bar, chiusi cinema e teatri, sì alla didattica a distanza

Il premier Conte ha firmato il nuovo decreto dopo un braccio di ferro con le regioni: strette per feste e palestre

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25 Ottobre 2020 - 10.48


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Novità ma non troppe: nononstante l’impennata di casi le misure sono davvero essenziali e ridotte all’osso: il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con le misure restrittive anti-Covid, tra le quali la chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie, che però saranno aperti la domenica. Il governo sta accelerando sulle misure di ristoro da 1,5-2 miliardi per le categorie messe più in difficoltà dalle misure. Il Dpcm sarà in vigore da lunedì al 24 novembre.

Dad alle superiori – Nelle scuole superiori sarà possibile portare la didattica a distanza anche oltre il 75%. La disposizione contenuta nel dpcm va, di fatto, incontro alle diverse Regioni che avevano chiesto di portare la Dad al 100%.

Palestre e piscine – Il decreto prevede la chiusura di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali.

Cinema e teatri – Il nuovo dpcm prevede la chiusura di cinema, teatri, casinò e sale scommesse. 

Matrimoni – Vietate le feste dopo le cerimonie religiose, come battesimi, comunioni e matrimoni.

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Spostamenti – Nella versione definitiva del Dpcm viene “fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

Nessun riferimento a spostamenti tra Comuni o tra Regioni che restano quindi consentiti, ma andrebbero fatti soltanto se veramente necessari.

Sì alle cerimonie religiose – Il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio per contrastare la diffusione del Coronavirus consente lo svolgimento delle funzioni religiose, nel rispetto dei protocolli anti Covid. Consentito anche l’accesso ai luoghi di culto, ma con misure organizzative tali da evitare la formazione di assembramenti.

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