Covid, verso una stretta molto dura ma il governo rinvia la decisione
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Covid, verso una stretta molto dura ma il governo rinvia la decisione

Per giovedì sono attesi nuovi dati sulla diffusione del contagio che saranno oggetto di un nuovo esame. Poi, venerdì, sarà presa la decisione definitiva in Consiglio dei ministri.

Mario Draghi
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10 Marzo 2021 - 13.55


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Il Premier Mario Draghi ha riunito oggi a Palazzo Chigi la cabina di regia tra esecutivo e Comitato Tecnico Scientifico, che nel suo ultimo parere ha consigliato l’adozione di misure più severe, con tutta l’Italia in zona rossa nei week end. Intanto sindaci e governatori si portano avanti e scattano in tutta Italia i divieti a livello locale.
Le prossime decisioni 
Per giovedì sono attesi nuovi dati sulla diffusione del contagio che saranno oggetto di un nuovo esame. Poi, venerdì, sarà presa la decisione definitiva in Consiglio dei ministri. “Ma se i dati sono questi, è veramente difficile non prendere subito misure più severe, anche tenendo conto del fatto che ancora non siamo al picco”, spiega un ministro presente all’incontro.
Gli esperti chiedono più restrizioni 
Gli scienziati continuano a chiedere di innalzare le misure. Lo fanno Brusaferro e Locatelli durante la cabina di regia a Chigi e lo ripete l’Iss nei risultati dello studio sulle varianti: “Rallentarle è possibile solo con misure severe, in quanto potrebbero avere un impatto rilevante”. I nuovi dati del monitoraggio settimanale dovrebbero fotografare l’ulteriore peggioramento della curva epidemiologica mandando di fatto quasi tutta l’Italia in zona arancione o rossa.
Regioni e Comuni
Lo scenario preoccupa gli amministratori locali che stanno correndo ai ripari. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca e quello dell’Anci e sindaco di Bari Antonio De Caro, anticipano le mosse del governo. Il primo chiudendo con un’ordinanza valida fino al 21 marzo tutti i lungomare, le piazze e i parchi pubblici nella regione; il secondo decretando, primo sindaco di una grande città in Italia, il coprifuoco anticipato alle 19 vista l’incidenza schizzata a 323 casi ogni 100mila abitanti.
Oszpedali in difficoltà 
In Piemonte sono stati sospesi tutti i ricoveri non Covid; in Molise l’occupazione delle terapie intensive è arrivata al 67%, più del doppio della soglia critica; in Veneto il direttore della Sanità Luciano Flor annuncia che si sta pensando alla “sospensione di alcuni servizi sanitari” e a Bologna i ricoveri hanno superato di gran lunga quelli della prima ondata, con 20 persone in terapia intensiva e subintensiva, “il doppio di novembre”. 

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