Il test che in tre minuti ti dice se sei positivo al coronavirus è solo un bluff
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Il test che in tre minuti ti dice se sei positivo al coronavirus è solo un bluff

Il bluff del test che in tre minuti ti dice se sei positivo al coronavirus

Test per il covid
Test per il covid
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23 Settembre 2020 - 07.37


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L’annuncio era uno di quelli da ricordare, che possono segnare una svolta nella gestione sanitaria della pandemia, almeno in Italia: “Produrremo 20 milioni di tamponi salivari per rilevare il Covid in 3 minuti”. Proveniva da un’azienda brianzola , un professore di genetica dell’Università del Sannio (Pasquale Vito) e una società biotech collegata all’ateneo campano. Tutto molto semplice, si raccontava: si prende un campione di saliva con un cotton-fioc, si appoggia quest’ultimo sul tampone e in soli tre minuti, grazie all’utilizzo congiunto di tre reagenti, il tampone restituisce il risultato come un test di gravidanza: risultato positivo due strisce, negativo una. La realtà è drasticamente diversa.

Purtroppo, scrive oggi il Corriere della Sera, “il Daily Tampon è negativo al test della serietà”.

La Allum di Merate (Lecco), quella dei 20 milioni di tamponi, è una piccola azienda in difficoltà, produce lampade, perde tutto quello che fattura, 120 mila euro. «Abbiamo l’ok del ministero della Salute», aveva detto la titolare, Stefania Magni. Ma il ministero ha smentito. L’Api di Lecco, 540 piccole aziende rappresentate, aveva coordinato la comunicazione esprimendo «orgoglio» per l’associata che ha trovato «il prodotto dell’anno», «un colpo di genio», «un successo per tutto il Paese».

Ora devono rivedere la loro posizione. nessun passo indietro, diciamo di lato: “La responsabilità del progetto è della Genus Biotech”, indicata come spin- off, cioè costola dell’Università del Sannio. 

L’Unisannio non ha nemmeno un’azione. Il professore aveva dichiarato di aver fatto 100 test sul dispositivo: parenti e amici per le leggi della scienza. Interpellato, lo ammette: «Sì sì, con quei numeri non si va da nessuna parte».

A proposito dei 20 milioni di test da produrre, arriva la spiegazione (chiamiamola così): “L’ha detto il fabbricante (cioè l’azienda di Merate, ndr) io no”. Stefania Magni al Corriere mette la parola fine:”Io ho solo chiesto all’Api di avere visibilità”.

“È un’iniziativa a livello personale”. A livello personale? “Sì sì, la Allum non farà mai la produzione di questi tamponi”.

 
 
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