Calabria, branco di ragazzi dà fuoco alla casa di un invalido
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Calabria, branco di ragazzi dà fuoco alla casa di un invalido

L'indagine è partita il 2 agosto scorso dopo un incendio in una abitazione privata. I carabinieri di Castrovillari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La casa andata a fuoco
La casa andata a fuoco
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11 Agosto 2020 - 16.40


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Una cattiveria da lasciare allibiti quella di una banda di criminali che a Castrovillari, in Calabria, ha preso di mira un invalido, colpendolo in casa con getti d’acqua mentre stava riposando, e poi hanno dato fuoco alla casa. I carabinieri di Castrovillari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura, nei confronti di tre persone accusate di incendio e violazione di domicilio. Inoltre, su disposizione del Gip del Tribunale dei Minorenni di Catanzaro i militari hanno dato seguito alla misura cautelare del collocamento in comunità, per gli stessi reati, nei confronti di altri due minori.
L’indagine è partita il 2 agosto scorso dopo un incendio in una abitazione privata. Gli investigatori hanno ricostruito quanto accaduto e individuando gli autori. I componenti del branco, dopo essere entrati nello stabile per portare a termine il raid nei confronti della vittima si sono allontanati velocemente a piedi. Prima di incendiare l’abitazione, i ragazzi entrati approfittando della porta d’ingresso non perfettamente chiusa, hanno gettato dell’acqua addosso al disabile che stava dormendo. L’uomo che, dopo essersi svegliato, è riuscito ad uscire di casa prima che l’intero stabile prendesse fuoco, ha raccontato di aver subito già in precedenza comportamenti simili e di essere stato bersaglio di alcuni getti d’acqua da parte di ragazzi che però, in quella specifica occasione, non era riuscito ad identificare. L’episodio riporta alla mente quello avvenuto a Manduria, in Puglia, lo scorso anno, quando una baby gang venne fermata per aver aggredito e pestato a morte un disabile filmando le gesta con il loro telefonino. A maggio un 19enne e un 23enne sono stati condannati a 10 anni di reclusione, un altro 23enne a 8 anni e 8 mesi.

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