In Spagna si sta parlando di seconda ondata. Boris Johnson ha detto che chi non indossa la mascherina è un pazzo. Persino Trump si è dovuto arrendere alla pandemia, e indossare una mascherina. Praticamente, a negare la pericolosità del virus sono rimasti in due: Jair Bolsonaro, che rimane in quarantena da positivo, e Matteo Salvini. L’unica differenza che passa tra i due è il ruolo che occupano. Bolsonaro sta compiendo una carneficina in Brasile, un genocidio che secondo il grande teologo Frai Betto è del tutto programmato per smaltire la popolazione anziana e povera del paese; Salvini, invece, il massimo che può fare, ed è già troppo, è organizzare comizi, baciare anziani e rifiutare di indossare la mascherina in Senato.
Il Covid in Italia è ancora attivo. I contagi sono pochi e i morti anche, ma parliamo di centinaia di nuovi casi ogni giorno. E poco importa che siano casi asintomatici: se il virus riprende a girare, riacquisirà in fretta la carica virale che lo ha reso quel flagello che ad aprile uccideva più di mille persone al giorno. Salvini, Sgarbi, Paolo Becchi, Andrea Bocelli e tutti i partecipanti al Convegno dei negazionisti, sono bombe a orologeria: per riguadagnare il consenso perduto, il leader leghista ha deciso di giocarsi il tutto per tutto, cavalcando l’onda più pericolosa della sua carriera: quella che potrebbe portare in ospedale e alla morte altre decine di migliaia di italiani. A estrema dimostrazione di quanto poco, al Capitano del ‘prima gli italiani’, importi davvero di questo paese.
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