Un vero tesoretto: le auto di lusso, le moto e i 23 conti correnti dell'appuntato Montella
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Un vero tesoretto: le auto di lusso, le moto e i 23 conti correnti dell'appuntato Montella

Oltre ad avere 23 conti correnti, Montella negli anni ha cambiato undici auto, di cui quattro Bmw

Giuseppe Montella
Giuseppe Montella
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24 Luglio 2020 - 07.49


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L’appuntato Giuseppe Montella, il 37enne capo della banda di carabinieri della caserma di Piacenza finita in carcere per reati che vanno dallo spaccio all’estorsione, amava il lusso anche se aveva uno reddito non compatibile con il suo stile di vita. Oltre ad avere 23 conti correnti, Montella negli anni ha cambiato undici auto, di cui quattro Bmw, una Porsche Cayenne, due Mercedes e 16 moto, vantandosi sui social.
Villa da 270mila euro L’inchiesta ha prodotto oltre 75mila intercettazioni in sei mesi dei carabinieri in stile Gomorra, in attività da almeno tre anni a Piacenza. Dall’esame dei conti correnti intestati a Montella, originario di Pomigliano d’Arco, i magistrati potrebbero far luce sui sospetti guadagni della banda che trafficava soprattutto hashish. In alcune intercettazioni, però, si parla di cocaina. Gli affari per l’appuntato erano talmente redditizi da permettere l’acquisto di una villa da 270mila euro poco fuori Piacenza.

Montella si sentiva intoccabile: “Non mi prenderanno mai, sono un carabiniere”, diceva agli amici. Per i magistrati è un uomo che “non mostra paura di nulla ed è dotato di un carattere particolarmente incline a prendere parte ad azioni
pericolose e violente”.  A difenderlo la famiglia. “Mio figlio mi ha detto che  gli amici avevano vinto al Superenalotto. E’ stato tutto ingigantito”, spiega la madre a La Stampa. “E’ un bravo ragazzo preso di mira, si stava anche laureando in giurisprudenza”.

Domiciliari per la compagna di Montella Ai domiciliari è finita anche Maria Luisa Cattaneo, la compagna di Montella. E’ accusata di spaccio e di aver collaborato col militare anche nelle fasi di approvvigionamento della droga. La donna, intercettata, parla di soldi e di droga. 

La madre dell’appuntato Giuseppe Montella, capo della banda di carabinieri di Piacenza arrestati per una serie di reati dalla tortura allo spaccio, stenta a credere che suo figlio possa essere quello descritto dalla cronaca: “Mio figlio è un bravo ragazzo. Anche Salvatore, Giacomo, Daniele, gli altri carabinieri che qui erano di casa, sono tutti dei bravi ragazzi…”. 
“Tirano fuori Gomorra perché veniamo da Napoli. Se Peppe era di Piacenza non lo dicevano che era Gomorra. Mio figlio si stava laureando in Giurisprudenza, un bravo ragazzo, io non ci credo a tutte quelle storie che ho sentito in televisione…” dice, ma poi aggiunge: “Ma se venisse fuori che era tutto vero, è giusto che mio figlio paghi per quello che ha fatto. Se faceva male deve pagare”. 
“Il mio conto personale e quello di mio marito sono intestati a mio figlio, perché come carabiniere aveva le agevolazioni con la Deutsche Bank. Stamattina sono andata a fare il bancomat e hanno bloccato tutto. Io so del conto mio, di mio marito, di quello personale di Giuseppe ma gli altri venti conti non lo so proprio da dove spuntino…”.

Giuseppe aveva “spiegato” anche la foto in cui sventolava le banconote con i suoi compari: “Mio figlio mi ha detto che non erano in caserma e con gli amici avevano vinto al Superenalotto. È stato tutto ingigantito, anche la grigliata di Pasquetta. Sì c’era lo champagne ma per festeggiare…”. 

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