La Sardina Lorenzo Donnoli aggredito da un omofobo: "Ha urlato fr**io di merda e ha tentato di picchiarmi"
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La Sardina Lorenzo Donnoli aggredito da un omofobo: "Ha urlato fr**io di merda e ha tentato di picchiarmi"

Il promotore del movimento delle Sardine ha raccontato l'episodio su Instagram: "Questa non è libertà"

Lorenzo Donnoli
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9 Luglio 2020 - 15.15


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Lorenzo Donnoli, uno dei promotori del movimento delle Sardine, ha raccontato su Instagram di essere stato vittima di un attacco omofobo: 
“Ieri sono arrivato al lavoro in lieve anticipo e mentre andavo a cambiarmi mi becco una scena oscena“, scrive Donnoli su Instagram. “Un ragazzo (purtroppo da specificare: con un background dal subcontinente indiano) chiede gentilmente di sedersi ad un uomo italiano sulla 50ina, seduto in solitudine su panchina da 4 posti. La risposta è incivile e fuori luogo, accompagnata da scuse ridicole come ‘‘dopo arrivano i miei amici’’ e ad offese pesanti ‘’stronzo, pezzo di merda, te ne devi andare’’ e via dicendo. È la panchina davanti a dove lavoriamo, nel centro di un parco inclusivo fra colleghi con diversi tipi di nazionalità e disabilità, e gli ho detto che non stesse a lui decidere chi possa sedersi sulla panchina di un parco pubblico. E che oltre ad essere un razzista era pure un gran maleducato. Sul momento, stizzito, fa per andarsene“.

Ma il 50enne ci ripensa, torna indietro e aggredisce Lorenzo. Letteralmente.

Tempo 5 minuti lo vedo tornare in bicicletta in tutta fretta (ero al telefono per una questione di lavoro nei minuti prima del turno) e il tizio in questione è tornato per urlarmi deliri di ogni tipo, fra cui ‘’frocio di merda’’ avvicinandosi fisicamente con fare aggressivo e l’intenzione chiara di picchiarmi. Sono intervenute alcune colleghe fortunatamente, capendo che stava per menarmi, che come vari clienti avevano assistito al teatrino violento di questa “persona”, e mi sono rinchiuso all’interno (e ha continuato a darmi addosso anche costretto all’esterno…).

“Non è cafonaggine e non è libertà questa: essere liberi di insultare e picchiare qualcuno solo perché libero, lui/lei sì, di amare non è libertà”, sottolinea Donnoli. “È un reato, che da troppi anni non è legge in Italia, nell’imbarazzo dell’Europa. O meglio dovrebbe già esserlo, quando inizierà una reale stagione dei diritti in questo paese? Educando contro il bullismo nelle scuole e nelle famiglie, sostenendo i centri anti violenza. Con una legge di contrasto alla violenza omotransfobica, con una legge che introduca il matrimonio egualitario e le adozioni anche per le persone Lgbt. Ci vuole uguaglianza. E rispetto“.

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