Buon compleanno Roma. Raggi fa il punto: "Le casse del comune piangono, servono risorse e poteri speciali"
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Buon compleanno Roma. Raggi fa il punto: "Le casse del comune piangono, servono risorse e poteri speciali"

Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a Buongiorno Regione su RaiTre, aggiungendo che "in questo momento una proroga del lockdown non è una ipotesi sul tavolo".

Virginia Raggi
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21 Aprile 2020 - 09.34


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”Le casse comunali piangono perché non abbiamo più entrate ma continuiamo ad erogare servizi. Abbiamo bisogno di risorse ma soprattutto poteri speciali per avere procedure più snelle e veloci per mettere in terra i fondi del Governo. Se non possiamo fare gare veloci i nostri imprenditori quando ripartono?”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a Buongiorno Regione su RaiTre, aggiungendo che “in questo momento una proroga del lockdown non è una ipotesi sul tavolo. Non vorrei lanciare messaggi ancora più foschi nel periodo che stiamo vivendo. I dati di stamane, poi, ci stanno confortando sull’andamento del contagio”.

Raggi ha spiegato che è “al lavoro al lavoro con la cabina regia con il premier Conte per stabilire ritmi e progressione della riapertura. Due sono le parole fondamentali: gradualità e prudenza. Dobbiamo consolidare i dati epidemiologici e riaprire gradualmente per evitare una ricaduta. L’importante è fare passo dopo passo, senza affrettare i tempi. Una ricaduta sarebbe dura”, ha detto la sindaca che, parlando del prossimo 25 aprile ha aggiunto: ‘E’ un Natale di Roma particolare , sarà un Natale diverso, difficile ma anche di incoraggiamento. Roma ha superato tante sfide e criticità, ce la farà anche questa volta. Ai romani regalerei un senso di fiducia perché è quello che aiuterà a superare anche questo momento difficile”.
Raggi è infine tornata sull’ipotesi di riaprire i centri estivi: ”Bisogna valutare la riapertura degli asili nidi, delle materne a luglio come centri estivi – ha affermato – I nostri bambini stanno soffrendo un periodo particolare. Da una parte la mancanza di contatto con i loro coetanei è una delle cose più alienanti che stanno vivendo, dall’altro ricordiamoci che nel momento in cui i genitori torneranno al lavoro e la riapertura sarà effettiva, i bimbi con chi rimangono? E’ uno dei problemi su cui dobbiamo interrogarci”.

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