Il cardinale Basetti mette le cose in chiaro: "Il problema dei migranti non si risolve con i ghetti"
Top

Il cardinale Basetti mette le cose in chiaro: "Il problema dei migranti non si risolve con i ghetti"

Il presidente della Cei un convegno organizzato al Senato dall'Ente nazionale del Microcredito dal titolo 'Promuovere e integrare'.

La ministra Lamorgese e il cardinale Bassetti
La ministra Lamorgese e il cardinale Bassetti
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Gennaio 2020 - 17.35


ATF

No al razzismo e alla xenofobia: la piaga dei migranti non si risolve con “ghetti” o “parcheggi”. Al Paese serve un sistema di accoglienza integrato e diffuso, adeguato alle sfide che abbiamo davanti: non devono esistere parcheggi o ghetti”. Lo ha ammonito il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, intervenendo ad un convegno organizzato al Senato dall’Ente nazionale del Microcredito dal titolo ‘Promuovere e integrare’.
“Il vero problema oggi – ha osservato il porporato mettendo il Paese davanti alle sue responsabilità – non è il numero dei migranti, che negli ultimi anni non cresce più, ma la ‘cattiva accoglienza’, che fornisce sì un tetto e del cibo, ma solo quelli, senza favorire l’incontro con il territorio e senza prevedere almeno una qualche forma d’integrazione, come ad esempio corsi di lingua, corsi professionali ecc. In tal modo, all’uscita da questa accoglienza ”povera”, i migranti, privi di strumenti per orientarsi nella società, vengono di fatto sospinti verso la marginalità e l’irregolarità, che alimentano la paura e l’ostilità da parte di molti cittadini italiani”.
Bassetti, dati alla mano, ha ricordato che “il vero problema è la grande quantità di persone presenti nel nostro Paese senza titolo di soggiorno (si stima siano fra le 600mila e le 700mila), o con un titolo di soggiorno che però non possono più rinnovare anche se hanno, nel frattempo, trovato un lavoro. Persone che non sanno dove andare e cosa fare, diventando così facile preda dello sfruttamento e della criminalità. E, purtroppo, gli ultimi interventi legislativi non sembrano sufficienti a ridurre tale cifra”.
“Come Chiesa – ha detto il porporato – auspichiamo che si possa trovare presto una soluzione più appropriata e più equa, tenendo conto delle convenzioni internazionali, del rispetto dei diritti umani e delle chiare indicazioni date dal Presidente della Repubblica. Ma, soprattutto, crediamo nella necessità di ridare al nostro Paese un sistema di accoglienza integrato e diffuso, adeguato alle sfide che abbiamo davanti: non devono esistere parcheggi o ghetti. Auspichiamo, inoltre, percorsi più agevoli di accesso alla cittadinanza, soprattutto per quei minori nati da genitori stranieri in Italia, che frequentano le nostre scuole e abitano le nostre città, già italiani di fatto ma ancora privi degli stessi diritti e doveri dei loro coetanei. Come ancora ci ha ricordato papa Francesco, l’accesso alla cittadinanza può favorire il percorso di integrazione di un Paese”.

Leggi anche:  Portopalo, la tragedia di Natale rimossa
Native

Articoli correlati