Padova: la casa non si affitta a gay, meridionali e sardi
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Padova: la casa non si affitta a gay, meridionali e sardi

La denuncia di un medico campano che cercava una stanza per la figlia studentessa. I quotidiani locali veneti smorzano le polemiche: vecchi annunci. Ma su Facebook si moltiplicano le testimonianze

Uno degli annuncii comparsi e poi rimossi
Uno degli annuncii comparsi e poi rimossi
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9 Ottobre 2017 - 14.50


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Alla fine il post su Facebook l’ha dovuto cancellare, perché i commenti che arrivavano – soprattutto dal Nord Est – non erano proprio entusiastici. Anzi. Però la denuncia resta fondata. Quella di un medico di Aversa che ha raccontato l’odissea per trovare una stanza in affitto per la figlia che andrà a studiare a Padova. Il papà ha cercato negli annunci del portale più frequentato dagli studenti. E questo è il racconto del professionista, Vittorio Savino: “Si naviga su Internet e si gira per la città per trovare una soluzione. Prezzi tutto sommato non male, anzi in qualche caso buoni, ma c’è il trucco. A decine offrono case, cito i primi tre trovati: via Porcellini, ma, non si fitta a studenti, meridionali, gay friendly, animali perché si vive in condominio. Via Facciolati, ma, no a gay friendly, no pet friendly, no coppie con figli, trans, meridionali specialmente napoletani e siciliani valutabili altre zone del Centro sud; Zona Guidda Bassonello, ma, solo a ragazze bella presenza del Nord, no meridionali. Corso del Popolo, ma, no a gay, no a persone del Sud, no sardi. Ci sono divieti anche per lavoratori, ciccioni , neri, marocchini, persone in cattive condizioni di salute”.
I quotidiani della città veneta si interrogano: vero? falso? E uno in particolare respinge le accuse. “Una storia vecchia, annunci pubblicati molti anni fa e poi cancellati”. Però che qualcosa non funzioni è indubbio. E si tratta di discriminazione razziale, roba per cui in altri Paesi del mondo si finisce in tribunale, e quasi sempre condannati.
Scrive un ragazzo sardo su Facebook: “Ricordo solo che quando presi casa nella periferia di Padova la proprietaria mi fece il terzo grado chiedendomi che cosa pensassi dei sequestri: voleva sincerarsi che non fossi qualcuno dell’Anonima Sarda. Era il 2004. Feci bene allora a scappare a gambe levate da quell’ambiente”. E un altro ragazzo, Fabio, conferma: “È vero. Ho beccato quello delle zone del Centro-Sud valutabili. Sono di Napoli, ma so imitare bene il dialetto perugino. L’ho fregato talmente alla grande che manco ha voluto vedere il documento».

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