Cantone: basta ipocrisia, discutiamo sulla legalizzazione della cannabis
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Cantone: basta ipocrisia, discutiamo sulla legalizzazione della cannabis

Il presidente dell'Anac: "Lo spaccio, che avviene alla luce del giorno nella totale e assoluta impunità, è peggio"

Raffaele Cantone, presidente Anac
Raffaele Cantone, presidente Anac
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21 Marzo 2017 - 14.45


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Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, si schiera a favore della legalizzazione delle droghe leggere: “Confrontiamoci”, è la proposta fatta dal presidente su una legge di cui si discute da anni e che puntualmente è ignorata dai politici.

“Mi pongo una domanda, anche se non sono in grado di dare una risposta: una legalizzazione di una droga controllata, anche nelle modalità di vendita, non potrebbe avere effetti migliori rispetto allo spaccio che avviene alla luce del giorno nella totale e assoluta impunità e che riguarda amplissime fasce della popolazione giovane?”, ha detto Cantone, intervenendo, al forum web Agi “Viva l’Italia” e parlando anche delle proposte di legalizzazione della cannabis. “È un po’ un’ipocrisia all’italiana ci nascondiamo dietro il proibizionismo sapendo che quelle norme sul proibizionismo servono a riempire le carceri, di extracomunitari in gran parte, e nessuno si preoccupa del perché il fenomeno cresce”.

Immediate le reazioni politiche soprattutto da parte del centrodestra, da sempre contrario alla legalizzazione delle droghe leggere. Per Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area popolare, “e cronache di ogni giorno documentano che la droga, ogni droga, fa male. Abbiamo appena letto su tutti i giornali la vicenda di una quattordicenne che a Milano, dopo aver fumato uno spinello ha scavalcato la balconata del cinema in cui era con gli amici e si è gettata nel vuoto. La proposta di legalizzazione della cannabis, avanzata oggi dal presidente Cantone, andrebbe fatta guardando negli occhi quella ragazza e la sua famiglia. L’ipocrisia non è lo spaccio quotidiano che non viene represso, l’ipocrisia è continuare a illudere giovani e famiglie dicendo che la vendita controllata della droga renderebbe innocua una sostanza che invece gli rovina la vita”.

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