Licata, continua il braccio di ferro tra legalità e abusivismo
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Licata, continua il braccio di ferro tra legalità e abusivismo

Quattro nuove denunce a Licata, città dell'agrigentino: il fronte della legalità oggi è in crescita

Licata, ruspe contro gli abusivi
Licata, ruspe contro gli abusivi
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3 Giugno 2016 - 16.50


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A Licata, continua il braccio di ferro tra legalità e abusivismo. Nella città dell’agrigentino dove nottetempo hanno dato le fiamme al villino del sindaco, reo di dare seguito alle sentenze sugli edifici abusivi da abbattere, altre 4 denunce. Cittadini che, nonostante tutto, avevano iniziato a costruire abusivamente. La stretta contro l’abusivismo continua, dunque, anche se c’è chi soffia sul fuoco e organizza gli abusivi, dividendo i cittadini.

Se da un lato in molti plaudono al pugno duro del sindaco Angelo Cambiano, dall’altro, c’è chi protesta contro le demolizioni. Questi, domani, sabato 4 giugno, hanno organizzato un sit-in davanti alla prefettura di Agrigento, – dicono – per “denunciare la prevaricazione da parte del comune di Licata, che impedisce l’accesso agli atti del procedimento delle demolizioni, ostacolando gravemente il diritto di difesa nelle aule dei tribunali da parte dei cittadini”.

Ma il fronte della legalità appare più forte, e in crescita. Come si ricorderà, all’indomani dell’attentato al sindaco, 40 suoi colleghi della provincia si ritrovarono a Licata per fare sentire la loro solidarietà. A Licata vennero anche il ministro dell’Interno, Alfano e i vertici degli uffici giudiziari di Agrigento, con in testa il Procuratore della Repubblica, Di Natale, infaticabile nel lavoro di ripristino della legalità.

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