Torino, muore dopo il tso: quattro indagati, in 9 foto la verità
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Torino, muore dopo il tso: quattro indagati, in 9 foto la verità

Il pm Guariniello ha iscritto nel registro tre vigili e il medico che mercoledì hanno ricoverato Andrea Soldi, 45enne affetto da schizofrenia, caricandolo in ambulanza.

Torino, muore dopo il tso: quattro indagati, in 9 foto la verità
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8 Agosto 2015 - 17.53


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“Gli stringevano il collo, aveva la lingua di fuori. Non respirava più”, dicono i testimoni.

Quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, per il caso di Andrea Soldi, 45 anni, morto mercoledì scorso a Torino dopo essere stato caricato a forza su un’ambulanza e portato in ospedale per un trattamento sanitario obbligatorio.
Si tratta di tre agenti della polizia municipale e di uno psichiatra. L’inchiesta è coordinata dal pm Raffaele Guariniello. Lunedì è prevista l’autopsia.

Soldi era stato caricato in piazzale Umbria. Morirà poco dopo al Maria Vittoria, già in arresto respiratorio secondo i medici del pronto soccorso.

“Andrea era tranquillo – si legge su Repubblica Torino, che riporta le parole di un un testimone – I vigili in borghese lo hanno preso per il collo, alle spalle. Mentre lo stringevano aveva la lingua fuori e non respirava più. Lo hanno caricato in ambulanza a faccia in giù, ammanettato”.

I vigili che hanno caricato Soldi in ambulanza si sono difesi dicendo invece che l’uomo aveva dato in escandescenze al momento del trasporto, anche se finora nessun testimone ha confermato questa versione.

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Anzi, si infittiscono le testimonianze di segno contrario. Negli uffici della procura di Torino proseguono gli interrogatori dei testimoni. Molte persone hanno riferito che per immobilizzare il paziente, un uomo di 120 chili che dal 1990 soffriva di schizofrenia e aveva dato in escandescenza, sono state usate maniere troppo forti.

Non solo. E’ stato sequestrare il telefonino a un pensionato, ex carabiniere in pensione, che dalla sua finestra ha fotografato l’ultima fase dell’intervento dei vigili, quelle 9 foto saranno raccolte in un cd e inviate al pm con i verbali delle testimonianze. Una decina in tutto.

Soltanto l’autopsia potrà però stabilire con esattezza le cause del decesso. La sorella della vittima, Cristina, ha incontrato il pm Guariniello: “Mio fratello era malato – ha detto la donna – era già stato soggetto a trattamenti sanitari e non c’era stato alcun problema. Era buono – ha aggiunto – e non aveva mai fatto del male a nessuno”. Anche la direzione sanitaria dell’Asl To 2 ha avviato “accertamenti interni”, richiedendo una relazione sull’accaduto al servizio psichiatrico.

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