Oltraggiò la memoria di Aldrovandi: il Gip vuole processare Giovanardi
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Oltraggiò la memoria di Aldrovandi: il Gip vuole processare Giovanardi

E' stata chiesta l'autorizzazione a procedere al Senato per diffamazione aggravata. La frase era stata pronunciata alla trasmissione "La zanzara".

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12 Febbraio 2015 - 17.50


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Per il gip le dichiarazioni di Giovanardi erano consapevoli: “contrarie al vero, in maniera consapevole e volontaria o comunque senza verificare la fondatezza delle proprie affermazioni (così volontariamente accettando il rischio di riferire circostanze false)”.

“Quella macchia rossa che è dietro è un cuscino, non è sangue quello là…”. Sono le parole incredibili dette dal senatore Carlo Giovanardi che commentò l’immagine del volto di Federico Aldrovandi morto, stampata sullo striscione esposto dalla madre. Una frase pronunciata alla trasmissione di Radio24 “La zanzara”, per la quale il signore in questione rischia ora di finire a processo per diffamazione aggravata.

Monica Brighetti, gip del tribunale di Ferrara, ha deciso infatti di respingere la richiesta di archiviazione della querela presentata da Patrizia Moretti.

Il senatore venne intervistato a marzo 2013 da Giuseppe Cruciani sui fatti di Ferrara a Radsio24, ovvero il sit-in del Coisp in piazza Municipale, con la madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, scese in strada mostrando la gigantografia del figlio morto, con il viso sfigurato dai colpi subiti. Ricordiamo che il giovane Aldrovandi morì nel settembre del 2005 a seguito di un intervento di polizia e per la sua morte sono stati condannati per omicidio quattro poliziotti.

Nessun cuscino, purtroppo quello era il volto di Federico Aldrovandi, “ancora vestito degli abiti che indossava al momento della morte – scrisse la madre nella querela – sul lettino dell’obitorio, scattata di consulenti del pubblico ministero in sede di autopsia” e “utilizzata al momento del processo come facente parte del compendio fotografico dei medici legali”.

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