Transessuali: ad Urbino arriva il doppio libretto universitario
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Transessuali: ad Urbino arriva il doppio libretto universitario

La procedura è stata pensata per quegli studenti «in attesa di riattribuzione di genere», che potranno scegliere di presentarsi come uomo o come donna.

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16 Luglio 2014 - 18.28


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All’università di Urbino sbarca il doppio libretto. È pensato per quegli studenti «in attesa di riattribuzione di genere». Quei ragazzi insomma che si ritrovano nella fase di passaggio da un sesso all’altro, i trans che, per motivi di privacy, preferiscono non dover giustificare ogni volta un nome maschile in presenza di aspetto femminile o viceversa.

Non si tratta della prima università italiana, ad aver adottato un’iniziativa simile a dimostrazione che evidentemente se ne sente il bisogno. Chi decide di cambiare sesso, spesso lo fa dopo la fase adolescenziale in cui mette a fuoco la propria natura. Non a caso, quindi, la transizione avviene molte volte negli anni dell’università. Alla Carlo Bo ora il doppio libretto è legge: «Il Senato Accademico – recita una nota dell’ateneo – con delibera n. 133 dell’8 luglio 2014, ha riconosciuto all’unanimità il diritto di studenti e studentesse in situazione di riattribuzione del sesso, ai sensi della legge 164/1982, ad avere un doppio libretto universitario».

Un’iniziativa che è volta a facilitare studenti e studentesse, spesso costretti a giustificare il cambiamento di nome e di apparenza, costringendoli a uscire dalla loro privacy non solo in sede d’esame, ma anche durante le banali attività universitarie giornaliere come l’accesso alla biblioteca e alla mensa, la presentazione di una candidatura o la riscossione di borse di studio.

Un passo in avanti sostanziale per quanto riguarda la tutela del diritto allo studio e della privacy durante il lungo periodo necessario al «mutamento di genere» che spesso dura anni e può coincidere con la carriera universitaria. Dopo un’attenta verifica degli aspetti normativi e legali – spiega la Carlo Bo – all’interessato o all’interessata verrà fornita un’identità «Alias» che potrà essere utilizzata esclusivamente nelle normali attività Universitarie quotidiane, mentre tutta la documentazione amministrativa rimarrà immutata fino alla definitiva sentenza del tribunale.

Alcune procedure, tuttavia, non potranno essere espletate con l’identità «Alias» come, ad esempio, procedura Erasmus, trasferimento di sede, proclamazione di Laurea, titolo di Dottorato etc. ma saranno condotte nel completo rispetto e tutela della privacy degli interessati/e. Urbino si va a sommare alle università di Torino, Bologna, Napoli, Padova, altre città dove uno studente transgender, iscrivendosi all’università, può avere oggi l’opportunità di ricevere un doppio libretto e un doppio badge. A Napoli già dal 2010 il senato accademico ha decretato che per gli studenti in attesa dell’accoglimento della domanda di cambiamento di sesso da parte del Tribunale e della conseguente rettifica dello stesso da parte dell’Ufficio Anagrafe, fosse previsto il rilascio di un duplicato del libretto (nel quale far riportare il nome scelto in relazione al genere a cui si sente di appartenere).

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