Terra dei fuochi: in manette il re delle ecomafie
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Terra dei fuochi: in manette il re delle ecomafie

Arrestato l'imprenditore Cipriano Chianese, già ai domiciliari e legato al clan dei Casalesi. Un collaboratore di giustizia racconta che voleva eliminare un magistrato.

Terra dei fuochi: in manette il re delle ecomafie
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10 Dicembre 2013 - 09.51


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La Direzione Investigativa Antimafia ha arrestato Cipriano Chianese, il “re delle ecomafie”. L’imprenditore, già ai domiciliari, è legato al clan dei Casalesi – definito dagli investigatori il “colletto bianco”della camorra – per conto dei quali ha gestito il traffico illecito di rifiuti. L’accusa è di aver estorto, nel 2005, quote ad una società di trasporti la Mary Trans, che si occupa del trasporto di rifiuti urbani e speciali. Secondo l’inchiesta Chianese riuscì a portare la società nelle mani di suo fratello Francesco, nel dicembre del 2005. Insieme all’imprenditore, la Dia ha arrestato anche un suo collaboratore Carlo Verde.

Da 20 anni Chianese gestisce il traffico di rifiuti tossici e comuni. L’avvocato imprenditore negli anni ’90 fu rinviato a giudizio per disastro ambientale ed avvelenamento delle falde acquifere, il primo caso in Italia. Ad aprile, per ordine del
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, gli sono stati confiscati beni per 82 milioni di euro. Ed ora arriva una nuova misura cautelare. A parlare di come Chianese avrebbe fatto pressioni sugli imprenditori della Mary trans, garantendo ‘incolumità” se avessero sottoscritto quote al fratello, un collaboratore di giustizia. Pressioni prima solo verbali poi promettendo un intervento diretto dei Casalesi se non avessero ceduto alle richieste.

Il collaboratore di giustizia, secondo l’inchiesta, avrebbe dovuto essere il sicario che doveva eliminare un magistrato che ‘”dava fastidio” a Chianese poichè stava indagando sulle sue attività imprenditoriali nel settore dei rifiuti. 500 mila il prezzo dell’omicidio, non avvenuto racconta il pentito proprio per l’arresto di Chianese nel 2006. L’inchiesta che ha portato l’imprenditore in manette era stata archiviata nel 2011 ma è stata riaperta grazie dopo la testimonianza del collaboratore di giustizia.



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