Liberate gli arrestati a Roma: Carrozza presa a sassate a Cosenza
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Liberate gli arrestati a Roma: Carrozza presa a sassate a Cosenza

Alcuni studenti hanno lanciato pietre e uova contro l'auto del ministro dell'Istruzione ed altre vetture del corteo. La protesta fuori dall'ateneo sta continuando.

Liberate gli arrestati a Roma: Carrozza presa a sassate a Cosenza
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21 Ottobre 2013 - 22.31


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Momenti di tensione all’Università della Calabria durante la visita nell’ateneo del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Alcuni studenti hanno lanciato pietre e uova contro l’auto del Ministro ed altre vetture del corteo. Chiesta anche, con urla e slogan, la liberazione dei giovani arrestati a Roma sabato scorso.

Le forze di polizia hanno risposto con dei lacrimogeni per cercare di disperdere i contestatori. Un portavoce degli studenti, poi, ha esposto al ministro Carrozza le ragioni della protesta. Il ministro è stata poi a colloquio con i vertici dello stesso ateneo, mentre fuori proseguiva il presidio di alcune decine di studenti.

Due carabinieri contusi da lancio sassi – Nei tafferugli due carabinieri sono rimasti lievemente contusi. Alcuni dei sassi lanciati dai manifestanti hanno colpito i due militari, che si sono recati al pronto soccorso dove sono stati medicati per lievi escoriazioni alla testa. È stato colpito anche un giornalista.

Carrozza: gli studenti conoscano le leggi che contestano – “Abbiamo inaugurato delle residenze pagate con le tasse dei loro genitori. Gli studenti dovrebbero studiare meglio le leggi che contestano”, ha detto il ministro. “Abbiamo messo 150 milioni in più per le università per il 2014”, ha aggiunto.

“I bandi parlano chiaro: le residenze dall’anno prossimo saranno privatizzate”, ha poi risposto uno studente, urlando contro il ministro dell’Istruzione. “Il 98% dei fondi va alle università che faranno ricerca, finanziata da privati – hanno aggiunto gli studenti – e le piccole università che non producono brevetti non saranno rifinanziate”. “Il ministro è venuto solo a fare propaganda”, hanno urlato i ragazzi.

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