Ha deciso di andarsene, di lasciare il posto, di non approfittare della via d’uscita offerta dal capo della polizia Manganelli e dal ministro dell’Interno Cancellieri: Nicola Izzo, vice capo della polizia, e del dipartimento che si occupa degli appalti del Viminale, ha confermato le sue dimissioni – che erano state respinte – dopo le polemiche seguite a un esposto anonimo, che lo chiama in causa nel sistema di gestione degli appalti del ministero. Che sarebbero truccati, nel senso che i servizi verrebbero affidati sempre alle stesse aziende secondo una rotazione ben precisa che nulla ha a che fare con il bando pubblicato.
In questi giorni sia Cancellieri che Manganelli avevano alzato un muro di protezione nei confronti del prefetto, ricordando che l’esposto è anonimo e che nessuno può essere accusato sulla base di una semplice denuncia. Pur assicurando che l’indagine interna sarebbe stata inflessibile, per assicurare la completa trasparenza del Viminale che, hanno detto, deve essere un “palazzo di vetro” avevano però respinto le dimissioni di Izzo: “Al momento non ci sono le condizioni di accettarle”, aveva detto il ministro.