Cooperazione: le casse vuote della Farnesina
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Cooperazione: le casse vuote della Farnesina

Il Forum cooperazione, la due giorni governativa che inizia l'1 ottobre, apre tra sponsor "scomodi" e le associazioni protestano per le aziende che sostengono l'iniziativa. <br>

Cooperazione: le casse vuote della Farnesina
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29 Settembre 2012 - 11.14


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“Le mie dotazioni per il sostegno economico delle ong per il 2012 sono pari a zero”. Lo ha detto Emilia Gatto, responsabile della cooperazione internazionale alla Farnesina. “Non è una vergogna non avere fondi in un momento difficile”, specifica, ma poi aggiunge che, per quanto sia importante attivarsi e disegnare strategie di sviluppo, “servono anche i mezzi”. E le casse della Farnesina sono totalmente vuote. Qualche raggio di luce proviene dal Palazzo di Vetro di New York, dove si trova in questi giorni Mario Monti per il vertice delle Nazioni Unite. “Il presidente del consiglio nel suo discorso lasciava presagire una speranza per la fine di questa crisi globale”, chiosa Gatto.

E’ comunque una doccia fredda quella della dirigente degli Esteri, proprio alla vigilia del Forum internazionale sulla cooperazione voluto dal governo, che lunedì 1 e martedì 2 ottobre si svolgerà a Milano con la presenza del premier Monti e del ministro Riccardi. La Gatto è intervenuta oggi sempre a Milano durante il “Fuori Forum” voluto dal comune. E nella stessa giornata è anche esplosa la polemica di alcune ong e associazioni sulla presenza di alcuni sponsor considerati “scomodi” a sostegno del Forum. In particolare Eni, Banca Intesa e Microsoft.

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Tornando all’intervento di questa mattina, Emilia Gatto ha spiegato che sono tre le direttrici verso cui si muove il ministero degli Esteri in materia di cooperazione. Promozione di progetti di formazione nei Paesi d’origine, valorizzazione delle capacità dei migranti nei Paesi d’accoglienza e lotta ai traffici di esseri umani e all’immigrazione clandestina. La responsabile delle ong per la Farnesina ha sottolineato poi l’enorme flusso di rimesse in tutto il mondo: il dato 2011 parla di 351 milioni di euro.

(Lorenzo Bagnoli per Redattore sociale)

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