Un team di linguisti ha scovato chi sono i primi cospirazionisti di QAnon
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Un team di linguisti ha scovato chi sono i primi cospirazionisti di QAnon

Secondo i ricercatori l'autore del primo messaggio a nome di 'Q' sarebbe Paul Furber, 55 anni, sudafricano di Johannesburg, sviluppatore di software, che avrebbe scritto nell'ottobre del 2017 un post criptico in cui invitava ad "aprire gli occhi".

Un team di linguisti ha scovato chi sono i primi cospirazionisti di QAnon
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21 Febbraio 2022 - 10.36


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Due team europei di ‘detective’ linguistici sarebbero riusciti a scoprire chi si cela dietro l’identità di ‘Q’, che ha dato vita al movimento complottista QAnon, promotore di teorie cospirazioniste a livello mondiale, che vanno dal traffico di bambini diretto dai leader democratici ai poteri occulti che “vogliono dominare il mondo”, grazie all’aiuto di un software che analizza lo stile di scrittura. La storia è stata raccontata dal New York Times.

Secondo i ricercatori l’autore del primo messaggio a nome di ‘Q’ sarebbe Paul Furber, 55 anni, sudafricano di Johannesburg, sviluppatore di software, che avrebbe scritto nell’ottobre del 2017 un post criptico in cui invitava ad “aprire gli occhi”.

“Molti nel nostro governo – avvertiva – sono adoratori di Satana”. A dare una mano alla diffusione dei messaggi sarebbe stato un americano, Ron Watkins, che, scrivendo sotto pseudonimo, avrebbe commentato e rilanciato i post. Grazie alla forza della suggestione del personaggio misterioso, e delle accuse complottiste, ‘Q’ è diventato negli anni una figura quasi mitica, attorno alla quale si sono riconosciute milioni di persone in tutto il mondo, anche in Italia, ma soprattutto negli Stati Uniti, al punto da portare al Congresso due esponenti che avevano pubblicamente sostenuto il movimento, Marjorie Taylor Greene, eletta in Georgia, e Lauren Boebert, Colorado.

Entrambe repubblicane, complottiste, fedelissime di Donald Trump, e rappresentanti dell’ultra destra. Tra gli stessi insurrezionisti che presero parte, il 6 gennaio 2021, all’assalto al Congresso, c’erano molte persone legate al movimento QAnon.

I due gruppi di ricerca, uno svizzero, che fa capo alla startup OrphAnalytics, e l’altra guidata da linguisti computazionali francesi, hanno trovato conferme con un grado di affidabilità pari al 99 per cento. I due “fondatori” hanno negato, ma lo stile di scrittura, la successione e scelta delle parole, non lascerebbero dubbi. Se fosse davvero così, per il movimento cospirazionista sarebbe un duro colpo: senza più il mistero del suo fondatore, che per milioni di persone sarebbe una super spia pentita della Cia, il messaggio non avrebbe più la stessa forza dirompente.

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