Covid, il presidente dell'Ordine dei medici: "I morti cresceranno fino ad agosto, poi la discesa"
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Covid, il presidente dell'Ordine dei medici: "I morti cresceranno fino ad agosto, poi la discesa"

“A un numero così alto di infetti si associa naturalmente, anche se in percentuale molto bassa come complicanza, un numero sempre più alto di persone che vanno a finire negli ospedali, e di decessi”.

Covid, il presidente dell'Ordine dei medici: "I morti cresceranno fino ad agosto, poi la discesa"
Filippo Anelli
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20 Luglio 2022 - 15.55


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Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, ha parlato all’AdnKronos della situazione legata ai contagi Covid.

“Avevamo già detto che purtroppo il numero dei morti Covid sarebbe aumentato, proprio perché questa variante Omicron dilaga anche senza che ci siano delle normali misure di isolamento perché una parte numericamente importante di cittadini non denuncia più l’infezione, utilizza il fai-da-te e questo non può che favorire la diffusione del virus. Purtroppo il numero dei decessi nelle prossime settimane tendenzialmente dovrebbe aumentare, per poi avere finalmente una riduzione nel mese di agosto, e avviarci verso una più accettabile coesistenza con il virus”.

L’esperto commenta il dato dei morti che nel bollettino Covid di ieri ha toccato quota 176, il punto più alto da marzo scorso, e ricorda: “A un numero così alto di infetti si associa naturalmente, anche se in percentuale molto bassa come complicanza, un numero sempre più alto di persone che vanno a finire negli ospedali, e di decessi”. In Italia si usano tutte le armi a disposizione per prevenire gli esiti più gravi? 

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“Gli antivirali li utilizziamo in pazienti a rischio, i giovani non ne hanno bisogno e vanno usati con oculatezza – osserva Anelli – sia in termini di dosaggio, perché se c’è una riduzione della funzionalità renale il medico deve ridurre il dosaggio e quindi deve conoscere bene il farmaco, e poi perché presentano numerosissime interazioni farmacologiche. E i pazienti fragili purtroppo sono quelli che assumono tanti farmaci, per cui i medici devono stare tanto attenti”.

In ogni caso, conclude Anelli, “io credo che la sensibilizzazione su questo versante, così come l’informazione che viene fornita ai medici attualmente, sia abbastanza adeguata e c’è molta sensibilità da parte del personale medico nell’utilizzo”.

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