Una malattia che ha scatenato i più bassi istinti e fatto scatenare una nuovo forma di razzismo, questa volta contro gli asiatici.
“Il giocatore 13enne di calcio a cui viene augurato di prendere il virus, la studentessa sul treno che riceve sputi e così via. Il dramma del #coronavirus preoccupa le persone di origine cinese come italiani e tutti, ma ciò non giustifica intolleranza e violenza di ogni sorta”.
Lo ha scritto su Twitter Lala Hu, docente cinese di marketing all’Università Cattolica di Milano e collaboratrice del ‘Corriere della Sera’ che con l’hashtag #Sinofobia lancia l’allarme razzismo collegato alla paura del nuovo virus.
“Non sono preoccupata per me o altri che hanno sviluppato anticorpi al razzismo – scrive Hu – ma per chi non ha strumenti per difendersi. In Altopolesine – ricorda la docente – 2 fratellini non possono andare a scuola nonostante siano risultati sani perché i genitori dei compagni ‘non vogliono bambini cinesi'”.
E poi, in un altro tweet aggiunge una testimonianza personale: “Sul #Frecciarossa dopo aver tenuto una lezione ad Ancona, mi faccio strada nella carrozza per scendere. Alla mia vista – racconta Hu – 2 passeggere ridacchiano e fanno commenti. Dico loro che sono ignoranti e dovrebbero vergognarsi. Si meravigliano che io possa capire e ribattere”.
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