I balneari contro l'aumento dei canoni (che spesso sono irrisori) si appellano a Meloni
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I balneari contro l'aumento dei canoni (che spesso sono irrisori) si appellano a Meloni

Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti: "Meloni mantenga le promesse della campagna elettorale"

I balneari contro l'aumento dei canoni (che spesso sono irrisori) si appellano a Meloni
Balneari contro l'aumento dei canoni
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1 Gennaio 2023 - 20.39


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La destra reazionaria si è fatta portavoce delle corporazioni che garantiscono voti mentre il popolo pur, turlupinato, si accontenta se come arma di distrazione di massa gli si danno in pasto le Ong e i Rave presentati dagli estremisti di destra del governo come il male dei mali.

I balneari chiedono al governo “un tavolo di confronto”.

Lo ha spiegato Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, secondo cui “va sospeso” l’aumento del 25,15% dei canoni (il minimo a 3.377,50 euro), frutto della variazione dell’Indice Istat, annunciato dal ministero delle Infrastrutture. “Meloni mantenga le promesse della campagna elettorale – ha detto -. L’aumento doveva essere massimo dell’11%”.

L’aumento dei canoni, ha aggiunto Rustignoli, “è una novità preoccupante per la nostra categoria, in un momento di incertezza legato anche all’applicazione della direttiva Bolkestein e ai danni provocati a molti stabilimenti dalle mareggiate dei mesi scorsi. Il canone minimo si applica anche per chi deve chiedere un allargamento temporaneo, ad esempio per un campo di beach volley: così si rischia di impoverire l’offerta turistica in spiaggia“.

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“Come categoria – ha sottolineato ancora il presidente di Fiba Confesercenti -, non siamo contrari a rivedere gli importi dei canoni, che in media sono di 8-10mila euro all’anno e sono bassi, lo riconosciamo. Ma va fatto con un intervento organico e un metodo che preveda la giusta valutazione delle spiagge, classificandole in base alla redditività e dando un valore corretto al metro quadro: così lo Stato valorizzerebbe il proprio bene”.

Rustignoli ha anche ricordato che “entro febbraio andrebbero approvati i decreti attuativi della legge sulla concorrenza varata dal governo Draghi, per poi far partire i bandi, anche se secondo noi non ci sono le condizioni tecniche per fare le gare nel 2024. Bisogna capire le intenzioni dell’attuale governo. In campagna elettorale il presidente Meloni ha detto che avrebbero lavorato per una diversa applicazione della Bolkestein. È ancora in tempo per rispettare le promesse“.

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