Il governo non solo proroga le concessioni per i balneari ma anche fa loro uno sconto sui già esigui canoni annuali
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Il governo non solo proroga le concessioni per i balneari ma anche fa loro uno sconto sui già esigui canoni annuali

Un risparmio di 152 euro, nonostante i forti aumenti dei prezzi di ombrelloni e lettini riscontrati la scorsa estate.

Il governo non solo proroga le concessioni per i balneari ma anche fa loro uno sconto sui già esigui canoni annuali
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6 Gennaio 2024 - 11.33


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La cuccagna di una delle corporazioni più protette dal governo reazionario e di estrema destra. I concessionari attuali delle spiagge demaniali non solo potrebbero ottenere un’estensione delle concessioni balneari per l’intero 2024, una decisione presa da molti comuni e contestata da potenziali nuovi entranti nel settore, ma potrebbero anche beneficiare di uno sconto del 4,5% sui canoni annuali pagati allo Stato, proprietario delle stesse spiagge.

Lo dispone il consueto decreto del ministero delle Infrastrutture che alla fine di ogni anno aggiorna i canoni. Come si legge nella circolare dello stesso ministero, guidato da Matteo Salvini (Lega) in prima fila nella difesa dei balneari, «con decreto n.389 in data 18 dicembre è stato fissato nella misura di -4,5% l’adeguamento delle misure unitarie dei canoni» per il 2024. Di conseguenza, «la misura minima di canone» scende quest’anno a 3.225,50 euro per tutto il 2024 contro i 3.377,50 euro dovuti nel 2023. Un risparmio di 152 euro, nonostante i forti aumenti dei prezzi di ombrelloni e lettini riscontrati la scorsa estate.

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Questo accade perché il meccanismo di adeguamento dei canoni previsto dalla legge non ha nulla a che fare con la redditività degli stabilimenti, ma avviene in base a un meccanismo che risale agli anni Novanta basato su diversi indici Istat di inflazione al dettaglio e all’ingrosso (quest’ultimo dal 1998 non viene più calcolato e i governi lo hanno di volta in volta sostituito con indici come quello dei prezzi alla produzione industriale, che nel 2023 è sceso parecchio) e al dettaglio. Risultato, appunto, i canoni, sia quelli al metro quadro sia quello minimo, scendono tutti del 4,5%.

Secondo l’ultimo rapporto della Corte dei conti, lo Stato ha incassato nel 2020 appena 92,5 milioni da 12.166 concessioni, per una media 7.603 euro a canone, contro un fatturato medio per ogni stabilimento stimato da Nomisma in 260mila euro. Canoni irrisori oggi e ancora di più in passato. Fino al 2020 il canone minimo era di soli 362 euro l’anno, salito a 2.500 euro nel 2021 con un decreto del governo Conte 2. 

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