Approvato emendamento sulla manovra: sì al Superbonus 110%, via il vincolo del tetto Isee per le villette
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Approvato emendamento sulla manovra: sì al Superbonus 110%, via il vincolo del tetto Isee per le villette

Il testo approvato è lo stesso riformulato e poi presentato in nottata in commissione Bilancio durante l'esame della legge di bilancio. La manovra approda in Aula al Senato alle 15.30

Approvato emendamento sulla manovra: sì al Superbonus 110%, via il vincolo del tetto Isee per le villette
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21 Dicembre 2021 - 15.13


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Il testo sulla manovra sul Superbonus 110% è stato approvato ed è lo stesso che è stato riformulato e poi presentato in nottata in commissione Bilancio durante l’esame della legge di bilancio. L’emendamento in poche parole toglie il vincolo del tetto Isee per le villette.

La commissione Bilancio del Senato ha sospeso il voto sugli emendamenti riformulati alla Manovra 2022 per consentire all’Assemblea di palazzo Madama di votare il Rendiconto 2020 e il Bilancio interno 2021.

Lo ha chiesto in Aula il presidente di turno Roberto Calderoli accogliendo una richiesta di Fratelli d’Italia. E c’è stato il via libera dall’Aula di palazzo Madama al Rendiconto 2020 e Bilancio Interno 2021. Il Rendiconto è stato approvato con 205 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astenuti; mentre il Bilancio interno ha avuto 196 sì, 2 no e 5 astenuti.

La Manovra approda in Aula al Senato alle 15.30, lo ha chiesto il presidente della Commissione Bilancio Daniele Pesco al termine delle votazioni su Rendiconto 2020 e Bilancio interno 2021.

E sono proseguite a singhiozzo le votazioni degli emendamenti alla manovra nella Commissione bilancio al Senato, riunita tutta la notte, sospesa questa mattina presto e poi ripresa verso le 8.30. L’obiettivo è sempre chiudere entro la giornata, per inviare il testo in Aula giovedì. Ma resta ancora da sciogliere il nodo Superbonus: l’emendamento riformulato è stato presentato e subito accantonato, e non è ancora chiaro se verrà riformulato in giornata.

Il punto
La commissione Bilancio del Senato ha iniziato alle due di notte il voto sugli emendamenti alla manovra. Lo stallo si è sbloccato in una riunione fra capigruppo, relatori e governo.

È arrivato poco prima delle 6 del mattino in commissione il fascicolo di emendamenti che comprende anche la riformulazione del Superbonus al 110%. Il testo, però, è stato subito accantonato su richiesta della maggioranza per valutazioni da approfondire, come si apprende da fonti parlamentari. Secondo alcune ricostruzioni, la riformulazione del Superbonus non è quella concordata fra governo e maggioranza.

Decalage e teleriscaldamento: sono i due nodi principali che stanno tenendo in standby l’emendamento riformulato sul Superbonus, la più attesa fra le centinaia di proposte di modifica alla manovra. Il testo riformulato dovrebbe cancellare il tetto Isee per le le villette e applicare il Superbonus agli impianti solari fotovoltaici fino a 48mila euro di spesa. Per quanto riguarda le colonnine di ricarica, se collegate a lavori ‘trainanti’, la detrazione è nei limiti 2mila euro per villette, 1.500 euro per condomini con massimo 8 colonnine e 1.200 euro per quelli che superano le 8. Detrazioni al 75% nel 2022 sono inoltre previste per gli interventi con cui si eliminano barriere architettoniche In questa riformulazione, lamentano i gruppi di maggioranza, il meccanismo del decalage dopo il 2023 non è soft come quello richiesto in particolare dal M5s. Questa soluzione, fanno notare fonti di governo, non era nelle ipotesi. Il secondo aspetto riguarda gli immobili con il teleriscaldamento, per i quali al momento non è prevista l’applicazione degli interventi agevolati. Un problema di classificazione energetica che la maggioranza contava di sanare con un emendamento interpretativo, per includere anche quel tipo di immobili fra quelli a cui si applica il Superbonus.

Caterina Bini, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, aveva annunciato su Twitter il via libera all’innalzamento a 10mila euro del bonus mobili, a fondi per la cura dell’autismo e per il contrasto ai disturbi alimentari e allo sgravio contributivo al 100% per i contratti di apprendistato. Secondo il responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, non si chiuderà prima delle ore 15.

10 milioni a proprietari di case occupate abusivamente – Con la manovra arriva un fondo di solidarietà da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente. Lo prevede un emendamento riformulato, approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Un impegno in questo senso era stato richiesto al governo da parte di Fratelli d’Italia. Secondo la norma, le modalità di attuazione saranno dettate con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con quello della Giustizia e con quello dell’Economia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio.

Emendamento su proroga 180 giorni cartelle – “Stiamo depositando l’emendamento per la proroga dei termini del pagamento delle cartelle notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022 per 180 giorni, in luogo dei 90 giorni ordinari”: lo ha annunciato il sottosegretario al Mef, Federico Freni, in una pausa dei lavori della commissione Bilancio del Senato, impegnata nelle votazioni sugli emendamenti alla manovra. Con questa misura, le cartelle in arrivo a gennaio, che scadono a marzo, potranno essere pagate a settembre.

Da 60 a 180 giorni per cartelle gennaio-marzo – È prolungato a 180 giorni il termine per il pagamento delle cartelle notificate nel primo trimestre del 2022: lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Come si legge nella relazione tecnica, l’intervento non determina oneri per la finanza pubblica perché “a pari del termine ordinariamente previsto di 60 giorni dalla notifica, il nuovo termine di 180 giorni ricade comunque nell’anno 2022”.

Edili-ceramisti, pensione prima con 32 anni contributi – Scende da 36 a 32 anni di contributi la soglia a cui, a 63 anni di età, edili e ceramisti potranno andare in pensione anticipata aderendo all’Ape social. Lo prevede la norma contenuta in un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama.

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