Incredibile: danno libertà di licenziare e poi si meravigliano dei licenziamenti di massa...
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Incredibile: danno libertà di licenziare e poi si meravigliano dei licenziamenti di massa...

Il. ministro del Lavoro, Orlando, chiede chiarezza sul licenziamento via mail dei 422 dipendenti della Gkn di Campi. Letta chiede di rivedere la norma. Ma non era difficile prevedere quello che sarebbe accaduto...

Licenziamenti alla Gnk di Campi
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10 Luglio 2021 - 21.35


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Nessuno vuole fare demagogia o facile ironia. Ma che nel mondo del lavoro le logiche podronali e ultra liberista siano prepotentemente tornate in auge lo sanno tutti da tempo.

Come si sapeva da tempo che molte imprese (molto brave a chiedere e molto meno a dare) una volta avuto mano libera sui licenziamenti avrebbero fatto ‘carne di porco’ o – se la vogliamo dire in modo più forbito – macelleria sociale.

E quindi è davvero curioso che molti di meraviglino se dopo aver dato la libertà di licenziare poi le aziende licenziano.

Pd, M5s e Leu avrebbero fatto bene a non accettare norme al ribasso e le pressioni padronali.

“Il Mise si sta muovendo per verificare le condizioni in cui è avvenuto l’episodio, ma si tratta di modalità che non possono essere accettate”: così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, commenta il licenziamento via mail dei 422 dipendenti della Gkn di Campi Bisenzio, nel Fiorentino. L’azienda, nella lettera, citava il “totale disequilibrio tra costo di produzione e valore di vendita” quale causa dei licenziamenti.

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I lavoratori, dopo aver ricevuto venerdì la notizia del licenziamento dalla multinazionale britannica che produce componenti per l’automotive, si sono riuniti in assemblea permanente: una cinquantina di operai ha passato la notte all’interno dello stabilimento, mentre 41 sindaci della zona si sono mobilitati attivando una “staffetta” di solidarietà all’interno della fabbrica. Anche perché il licenziamento non riguarda solo i dipendenti diretti: secondo i sindacati, se la fabbrica chiude, oltre ai 422 dipendenti, resterebbero a casa anche altri 500 lavoratori dell’indotto.

Le richieste del mondo politico

Politica e istituzioni locali si sono intanto schierate con i lavoratori in modo compatto. “E’ uno scandalo nazionale”, accusa il sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella, chiedendo “una nuova legislazione che ci consenta di intervenire a livello continentale per fermare questo modo selvaggio di fare economia”. E per il presidente della Toscana Eugenio Giani “quanto accaduto è inaccettabile e di gravità inaudita”: il governo “deve intervenire, questo è un caso nazionale”. E anche dal mondo politico nazionale sono arrivate richieste bipartisan di intervento da parte del governo.

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L’appello dell’arcivescovo

Al coro unanime del mondo politico e sindacale si è aggiunto l’appello dell’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, che ha parlato di “grande preoccupazione per i lavoratori, per le loro famiglie, per l’intera comunità di Campi Bisenzio, e per il territorio fiorentino” e ha invitato “tutte le parti interessate e le istituzioni” ad “aprire un dialogo e trovare una soluzione che metta al centro le persone, la dignità del lavoro, il bene comune”.

L’intervento del ministro

Dopo le sollecitazioni, il ministro Orlando ha annunciato l’intervento del Mise, spiegando di “non aver mai nascosto le mie preoccupazioni davanti allo sblocco dei licenziamenti; questa mi sembra però una questione che ha caratteristiche specifiche. Ci troviamo di fronte a un caso particolare”.

Letta: “Inaccettabile, rivedere norma sui licenziamenti” – La vicenda della Gkn è “inaccettabile”. Per il segretario Pd Enrico Letta, “l’intero sistema Paese, governo, Confindustria, imprese, deve rendersi conto che se questo è l’andazzo del dopo 30 giugno, allora va cambiata la norma sui licenziamenti”. Secondo Letta va messa a punto una “modalità selettiva” e considerare “l’inafferrabilità della leadership delle aziende”.

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Le motivazioni dell’azienda: “Trend ribassista” Nella lettera di licenziamento, l’azienda ha spiegato che la decisione è stata presa a causa del “trend ribassista generalizzato” del settore automotive, amplificato dall’emergenza sanitaria: “Il trend negativo – sostiene l’azienda nella lettera di licenziamento – ha manifestato il proprio carattere strutturale ed irreversibile: ne sono la riprova le proiezioni di Ihs relativi ai volumi produttivi dei veicoli leggeri che ancora nel 2025 saranno al di sotto dei livelli raggiunti nel 2017”. Da qui le criticità sul fronte del sovradimensionamento, della complessità e della competitività: “La struttura organizzativa del gruppo industriale Gkn Automotive si rivela non piu’ sostenibile – si legge -, da ciòla necessita’ di immediate azioni di efficientamento, semplificazione nonché abbattimento dei costi”.

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