Uno spartito autografo di Donizetti di 150 anni fa: la straordinaria scoperta vede la luce
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Uno spartito autografo di Donizetti di 150 anni fa: la straordinaria scoperta vede la luce

Si tratta dell'Alahor in Granata. Ineccepibile il lavoro di restauro dello spartito rinvenuto nella biblioteca del Conservatorio e portato avanti dal Centro Studi Donizettiano

Uno spartito autografo di Donizetti di 150 anni fa: la straordinaria scoperta vede la luce
Lo spartito autografo di Donizetti
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18 Luglio 2023 - 14.00 Culture


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Dopo 4 mesi di studi e indagini, Edoardo Cavalli, insieme al gruppo Studi donizettiani, ha individuato, presso la biblioteca del Conservatorio di Palermo, un’opera unica. Si tratta di un manoscritto autografo del compositore di origine bergamasca Gaetano Donizetti in cui è presente la partitura di Alahor in Granata, l’opera seria in due atti, con la quale debuttò, consacrando, man mano, il successo di quella che si ricorda come una delle sue prime esibizioni in pubblico.Era il 1826 e quella musica veniva intonata al Teatro Carolino (così si chiamava allora il Teatro Bellini) di Palermo.

Oggi, a distanza di moltissimi anni, è stata individuata la copia della partitura della sua messa in scena al San Carlo di Napoli, e poi nuovamente nel capoluogo siciliano nel 1830, che, come scrive la giornalista Ansa, Bianca Maria Manfredi, era l’unica fino ad ora identificata.

Per il Direttore del Centro Studi Donizettiani, Paolo Fabbri, è motivo di grande orgoglio, tanto che è già al lavoro per organizzare una giornata di studi per ricostruire il soggiorno di Donizetti in Sicilia, con la partecipazione del Conservatorio e dell’Università degli studi di Palermo.

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È stato un lungo lavoro che oggi arriva a compimento: quando infatti il manoscritto autografo di Alahor venne rinvenuto, nessuno aveva ufficializzato la sua autenticità. Per il Direttore del Conservatorio, Daniele Ficola, sono stati fondamentali i lavori e gli studi portati avanti con estrema attenzione e parsimonia dal Centro Studi Donizettiano, il quale intrattiene una collaborazione anche col Donizetti Opera Festival di Bergamo.

Per questo evento, infatti, è stabilito che ogni anno si porti in scena un’opera più che centenaria, che compie 200 anni, per l’esattezza. Dunque, per il 2026 non c’è dubbio su quale opera ricardà la scelta.

Immediatamente sono arrivati anche i ringraziamenti dal Presidente del Conservatorio, Giovanni Angileri, così come quelli del Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo. A questi si sono aggiunti anche quelli della Soprintendenza per i Beni Culturali di Palermo, certa che a seguito dell’ineccepibile lavoro di restauro, l’opera verrà ulteriormente valorizzata.

Non è la prima volta che la Biblioteca del Conservatorio di Palermo porta alla luce inedite opere rimaste per anni nell’oblio. Questo, infatti, non è il primo ritrovamento donizettiano fatto a Palermo: il bibliotecario del Conservatorio, Dario Lo Cicero, ha anche scoperto gli autografi di due cantate di Donizetti e delle quali si conoscevano solo i titoli.

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Così, la biblioteca del Conservatorio di Palermo si riconferma un luogo prezioso dal quale rifioriscono partiture in grado di rivelarsi pezzi unici della storia della musica italiana.

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