"Favara", storia di una rigenerazione possibile
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"Favara", storia di una rigenerazione possibile

Un libro per parole e per immagini per raccontare un piccolo"miracolo"

Favara
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4 Luglio 2019 - 12.29


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“Favara Storia di una rigenerazione possibile”, è racconto con parole e immagini della realtà di uno dei paesi più tormentati della Sicilia che sta conoscendo un suo rinascimento culturale portato a modello in tutto il mondo. Un percorso che prosegue e che stupisce.
Prossimo appuntamento, il 29 giugno a Favara organizzata dalla Farm ci sarà una Biennale di Architettura, una cosa mai vista, con architetti e studiosi provenienti da ogni parte del mondo. I testi di questo racconto sul “fenomeno Favara” sono di Armando Sichenze, Salvatore Ferlita, Giuseppe Maurizio Piscopo, con un contributo di Andrea Bartoli.
Le bellissime foto sono di Angelo Pitrone. Favara, grosso centro della Sicilia occidentale in provincia di Agrigento, un tempo noto per le sue miniere di zolfo e per le concerie, da Pirandello additato quale “paese d’assassini, dove ammazzare un uomo era come ammazzare una mosca”, negli ultimi anni – dicevamo – ha cambiato pelle. Fino a qualche anno fa era soltanto una città ferita e paradossale, protetta da palazzoni orrendi e mai terminati (inquietanti mura di cinta), tirati su alla stregua di blasfeme e inconcludenti torri di Babele, con un centro storico polverizzato, privo quasi della sua memoria millenaria di pietre, malta, coppi.
Ma dalla piaga ulcerosa di un tessuto urbano brutalizzato in nome dell’incuria, dell’ignoranza e del malaffare, è venuta fuori di recente, come prova a raccontare questo libro, una sorprendente escrescenza.
Il suo cortile più caratteristico, una sorta di matrioska araba di viuzze e piccoli slarghi, ha infatti conosciuto ultimamente un’inattesa e straniante ribalta, trasformandosi in un museo, una galleria d’arte, una residenza per artisti. E come un virus che si propaga, in forza però di un virtuoso effetto domino, in altri luoghi di Favara le rovine stanno accogliendo a braccia aperte la rigenerazione possibile.
Angelo Pitrone si occupa di fotografia fin dagli anni Settanta. Negli anni Ottanta pubblica un volume sul territorio di Agrigento: Viaggio nella Sicilia di Pirandello, per l’editore fiorentino Vallecchi (1984): Dei suoi tanti lavori, ricordiamo l’album fotografico Palermo Bandita (Sciascia Ed.1997), con un testo di Giuseppe Tornatore. Le immagini di Palermo rappresentano un momento di svolta, di passaggio tematico e di stile della sua fotografia, che si concentra soprattutto sulla Sicilia, terra dove ha scelto di vivere e di lavorare. Armando Sichenze. Nato a Roma vive al Sud. Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana in quiescenza. Salvatore Ferlita, palermitano, è professore associato di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Enna Kore, dove insegna Letteratura italiana, Letteratura italiana contemporanea per la scuola primaria e dell’infanzia e Composizione in lingua italiana. Dirige la scuola di attori a indirizzo classico contemporaneo e comico popolare, presso il teatro “Agricantus” di Palermo ed è direttore artistico del teatro “L’Idea” di Sambuca di Sicilia.
Critico letterario e saggista, presidente del premio “Sciascia-Racalmare”. Con Giuseppe Maurizio Piscopo di recente ha curato il volume Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo (Sciascia 2015) e ha pubblicato il volumetto La maestra portava carbone. Quando la Scuola diventa cattiva (Torri del Vento 2018).
Giuseppe Maurizio Piscopo, di Favara, è maestro elementare. Una vita spesa al valore dell’insegnamento e al recupero della cultura popolare, anche quella legata alla nostra emigrazione nel mondo.

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