Riapre l'ambasciata italiana a Tripoli
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Riapre l'ambasciata italiana a Tripoli

Sarà la prima ad operare in modo continuativo nella capitale libica. Gentiloni: "L'impegno è stabilizzare il Paese".

Sede dell'amabasciata italiana a Tripoli
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10 Gennaio 2017 - 09.49


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Sarà riaperta l’ambasciata italiana a Tripoli. Su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha scritto: “Impegno del governo per stabilizzare la Libia e collaborare contro i trafficanti di esseri umani”.

Oggi, 10 gennaio 2017, “è previsto che l’ambasciatore designato presenti le sue credenziali al governo libico”, hanno spiegato fonti vicine alla presidenza del Consiglio. L’ambasciata italiana “sarà la prima ad operare in modo continuativo” nella capitale libica.

“Dopo due anni l’Italia torna operativa in Libia con un ambasciatore che domani presenta le credenziali al governo locale. La riapertura dell’ambasciata è un importantissimo segnale di amicizia nei confronti di tutto il popolo libico ed è un segnale di forte fiducia nel processo di stabilizzazione di quel Paese”, ha affermato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, sottolineando che “lavoriamo per risultati concreti sui fronti del contrasto all’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani”. 

“L’ambasciatore designato”, Giuseppe Perrone, “è uno dei migliori conoscitori della regione e delle tematiche politiche del Mediterraneo: ecco perché abbiamo voluto fare ricadere su di lui la scelta”, ha proseguito Alfano. “Lavoriamo, pertanto, per risultati concreti sui fronti del contrasto alla immigrazione illegale, al traffico di essere umani e sul fronte del controllo dei punti di transito migratorio alla frontiera sud fra Libia e Niger. Compatibilmente con le condizioni di sicurezza – ha sottolineato il titolare della Farnesina – miriamo inoltre a migliorare l’interscambio commerciale tra i nostri due Paesi, a rafforzare il raccordo tra i nostri imprenditori e quelli libici e a promuovere le opportunità di investimento, anche nel cruciale rinnovamento delle infrastrutture estrattive e nella cooperazione bilaterale nel campo delle fonti energetiche rinnovabili e degli idrocarburi non convenzionali”.

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