La crisi della fame a Gaza ha raggiunto “livelli senza precedenti, poiché le persone finiscono anche il cibo per gli animali da mangiare”, ha detto venerdì l’organizzazione benefica per lo sviluppo ActionAid.
“Una crisi alimentare senza precedenti e totalmente evitabile” ha portato “ogni singola persona nel territorio a sperimentare livelli estremi di fame”, si legge, avvertendo che “per quanto cupo sia il quadro, le cose peggioreranno sostanzialmente” se Israele procederà con i suoi piani per un’operazione militare completa a Rafah.
“È spaventoso vedere il mondo restare a guardare mentre la popolazione di Gaza muore lentamente di fame in quella che è una catastrofe completamente evitabile”, ha affermato Riham Jafari, coordinatore per la difesa e la comunicazione di ActionAid Palestine. Ha affermato che la recente sentenza della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) “ha affermato chiaramente che la fornitura di aiuti umanitari a Gaza deve essere facilitata, ma invece le persone sono diventate ogni giorno più affamate”.
Jafari ha affermato che la situazione è più desolante nel nord di Gaza, dove circa 300.000 persone sono quasi completamente tagliate fuori dall’assistenza umanitaria: “Le persone che erano così disperate da dover ricorrere a macinare mangime animale per usarlo come farina, stanno ora scoprendo che anche questo povero sostituto si sta completamente esaurendo”. Ha aggiunto:
Per quanto cupo sia il quadro, le cose peggioreranno sostanzialmente se Israele procederà con i suoi piani per un’operazione militare completa a Rafah, che è il principale centro di distribuzione degli aiuti per l’intera Striscia. Le operazioni di aiuto si fermeranno completamente, negando un’ancora di salvezza a centinaia di migliaia di persone.
Le conseguenze sono inimmaginabili. I governi di tutto il mondo devono fare tutto ciò che è in loro potere per prevenire un ulteriore attacco a Rafah e spingere per un cessate il fuoco permanente e immediato. È l’unico modo per fermare l’uccisione indiscriminata di civili, consentire agli aiuti di entrare a Gaza e di essere distribuiti in modo sicuro su larga scala per prevenire carestie e epidemie mortali”.ActionAid ha affermato che, oltre alla diminuzione e all’incoerenza dell’offerta di cibo da acquistare, anche i prezzi sono molto alti. Heba, una madre sfollata che ora si trova in un’aula di un rifugio scolastico con la sua famiglia, ha detto all’organizzazione benefica:
I prezzi sono costosi. Se compri un chilo di lenticchie costa 20 shekel [4,33 sterline]. Originariamente era di 10 shekel [£ 2,16]. Il lievito costa 35 shekel [7,58 sterline]. Con difficoltà ci portano dei buoni ma non bastano… Ci danno solo un barattolo di fagioli e un barattolo di ceci per una famiglia di sette persone”.La mancanza di carburante e gas da cucina fa sì che le famiglie brucino tutto ciò che riescono a trovare per cucinare il poco cibo che hanno, afferma ActionAid, con conseguenze potenzialmente pericolose per la salute. Sohad, una madre sfollata di 23 anni che si trova su una spiaggia in una tenda con la sua famiglia, ha detto all’organizzazione benefica: “Viviamo sulla sabbia e ora bruciamo la plastica per cucinare. Non abbiamo trovato nulla da mangiare. Non abbiamo trovato nulla per sfamare i nostri figli”.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’intera popolazione di Gaza, composta da 2,3 milioni di abitanti, è attualmente classificata come a rischio di crisi, emergenza o con livelli catastrofici di insicurezza alimentare. ActionAid afferma che la quantità di aiuti ammessi a Gaza ogni giorno “è vergognosamente insufficiente” e deve “essere aumentata immediatamente”.
