Medici Senza Frontiere denuncia: "Sempre meno possibile assistere le persone a Rafah"
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Medici Senza Frontiere denuncia: "Sempre meno possibile assistere le persone a Rafah"

Nel sud di Gaza a dicembre Medici Senza Frontiere (Msf) ha aperto una clinica all'interno dell'Indonesian Hospital a Rafah, dove fornisce cure post-operatorie alle persone sfollate da tutte le parti della Striscia di Gaza

Medici Senza Frontiere denuncia: "Sempre meno possibile assistere le persone a Rafah"
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6 Gennaio 2024 - 01.34


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Nel sud di Gaza a dicembre Medici Senza Frontiere (Msf) ha aperto una clinica all’interno dell’Indonesian Hospital a Rafah, dove fornisce cure post-operatorie alle persone sfollate da tutte le parti della Striscia di Gaza in modo da liberare posti letto nei pronto soccorso di altri ospedali. «Nel sud di Gaza, a Rafah, siamo stati messi in un angolo, con sempre meno opzioni per fornire l’assistenza sanitaria di cui le persone hanno disperatamente bisogno», afferma in una nota Jacob Burns, coordinatore del progetto Msf a Gaza.

Shorouk Al-Rantisi, una paziente del reparto di fisioterapia dell’ospedale, è dovuta fuggire più volte dall’inizio della guerra. «Ho passato un’ora intera sotto le macerie. Gridavo, ma nessuno mi sentiva. Alla fine, qualcuno ha sentito la mia flebile voce, ero sotto diversi oggetti metallici che mi hanno rotto una gamba», racconta Shorouk, rimasta intrappolata sotto le macerie in seguito a un attacco nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, dove aveva cercato rifugio con la sua famiglia.

Dopo essere stata curata in un ospedale nel nord di Gaza, Shorouk è dovuta fuggire di nuovo mentre era in fase di recupero. E’ stata evacuata nell’Area di Mezzo e poi di nuovo a Rafah, dove ha cercato riparo con il marito e i tre figli in un rifugio. «Ogni giorno ero in un posto diverso, ero diventata una persona senza fissa dimora», ha spiegato. Il viaggio di Shorouk riflette quello di molti gazawi e rappresenta le difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria in questa guerra, dimostrando ancora una volta che a Gaza nessun luogo è sicuro.

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