L'Onu: "Gaza è l'inferno in terra, c'è stata la de-umanizzazione dei palestinesi"
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L'Onu: "Gaza è l'inferno in terra, c'è stata la de-umanizzazione dei palestinesi"

Una vergogna che i combattimenti non siano cessati. Serve subito un cessate il fuoco porre fine all' «inferno in terra» a Gaza. Lo ha detto il capo dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, al Forum di Doha

L'Onu: "Gaza è l'inferno in terra, c'è stata la de-umanizzazione dei palestinesi"
Bombardamenti israeliani su Gaza
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10 Dicembre 2023 - 12.45


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Una vergogna che i combattimenti non siano cessati. Serve subito un cessate il fuoco porre fine all’ «inferno in terra» a Gaza. Lo ha detto il capo dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, al Forum di Doha secondo le dichiarazioni riportate dalla Bbc.

«La deumanizzazione dei palestinesi ha permesso alla comunità internazionale di sopportare i continui attacchi israeliani a Gaza», ha affermato. Lazzarini ha denunciato quella che considera «la situazione peggiore che abbia mai visto». «Le persone si rivolgono all’Onu in cerca di protezione, ma – ha affermato – nemmeno più la bandiera blu è protetta. La situazione è arrivata a un livello catastrofico».

 In un articolo pubblicato ieri sul Los Angeles Times, Lazzarini ha accusato Israele di aver posto le basi per l’espulsione di massa degli abitanti di Gaza attraverso il confine con l’Egitto.

Il capo dell’Unrwa ha sottolineato il peggioramento della crisi umanitaria nella Striscia e la crescente concentrazione vicino al confine di civili sfollati che sono fuggiti ai combattimenti, prima a nord e poi più a sud.

«Le Nazioni Unite e diversi stati membri, compresi gli Stati Uniti, hanno fermamente rifiutato lo sfollamento forzato degli abitanti della Striscia di Gaza», si legge nell’articolo. «Ma gli sviluppi a cui stiamo assistendo indicano tentativi di trasferire i palestinesi in Egitto, indipendentemente dal fatto che restino lì o vengano reinsediati altrove», ha aggiunto.

La distruzione diffusa nel nord del territorio palestinese e i conseguenti sfollamenti sono «la prima fase di un simile scenario», ha spiegato, mentre la successiva è stata costringere i civili della città meridionale di Khan Yunis a spostarsi più vicino al confine. «Se continua questo percorso, che porta a quella che molti già chiamano una seconda Nakba, Gaza non sarà più una terra per i palestinesi», ha osservato Lazzarini usando il termine arabo per l’esodo o lo sfollamento forzato di 760.000 palestinesi durante la guerra che coincise con la creazione di Israele nel 1948.

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