L’esercito israeliano ha affermato di aver arrestato 41 palestinesi durante un raid su larga scala nella Cisgiordania occupata. I militari hanno aggiunto che 14 degli arrestati erano militanti anti-israeliani. Ha affermato di aver distrutto anche le case di due militanti accusati di aver compiuto un attacco di agosto che ha ucciso una donna israeliana e ferito gravemente un uomo israeliano.
All’epoca, un ramo del partito laico nazionalista Fatah, la Brigata dei Martiri di Al Aqsa, rivendicò la responsabilità dell’attacco.
Le forze israeliane hanno anche affermato di aver “sigillato” un negozio a Hebron che, secondo loro, veniva utilizzato per stampare “materiale incendiario per Hamas” e hanno fatto irruzione in tre campi profughi della Cisgiordania dove hanno affermato di aver confiscato armi.
L’esercito israeliano afferma di aver arrestato 1.540 palestinesi in Cisgiordania dall’inizio della guerra, identificando 930 di loro come affiliati ad Hamas. Il Club dei Prigionieri Palestinesi, che rappresenta i detenuti palestinesi, stima cifre molto più alte, pari a 90 detenuti giovedì sera e 2.400 arrestati in Cisgiordania dall’inizio della guerra.
