La Camera ha un nuovo speaker: un trumpiano ultraconservatore
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La Camera ha un nuovo speaker: un trumpiano ultraconservatore

Dopo due settimane di vuoto e di caos, i repubblicani - al quarto tentativo - trovano la quadra ed eleggono alla presidenza Mike Johnson, ultraconservatore contrario agli aiuti all'Ucraina e

La Camera ha un nuovo speaker: un trumpiano ultraconservatore
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26 Ottobre 2023 - 00.54


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La Camera degli Stati Uniti ha un nuovo speaker. Dopo due settimane di vuoto e di caos, i repubblicani – al quarto tentativo – trovano la quadra ed eleggono alla presidenza Mike Johnson, ultraconservatore contrario agli aiuti all’Ucraina e alleato di Donald Trump. L’elezione sblocca la paralisi del Congresso ma non risolve la lotta intestina all’interno del partito, sul quale Donald Trump nonostante i guai legali non molla la presa.

Proprio intorno all’ex presidente il cerchio si stringe sempre di più. Mentre il suo ex consigliere personale – oltre che legale – Michael Cohen lo sfida con la sua testimonianza in tribunale, il tycoon viene `tradito´ anche da uno dei suoi più stretti collaboratori alla Casa Bianca. Mark Meadows, l’ex capo dello staff che per mesi lo ha difeso a spada tratta, gli gira le spalle e stringe un accordo con il procuratore speciale Jack Smith, il grande nemico di Trump, colui che rischia di inchiodarlo. A Meadows viene concessa l’immunità – qualsiasi cosa che dirà di fronte al gran giurì non potrà essere usata contro di lui – in cambio di una sua testimonianza, con la quale rischia di infliggere un colpo potenzialmente fatale al suo ex capo nel caso federale sull’assalto al Congresso del 6 gennaio e i tentativi di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020.

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La notizia riportata da Abc non convince Trump che, a caldo, la bolla subito come una fake news, una «persecuzione». «Non penso che Mark Meadows mentirebbe sulle elezioni truccate e rubate del 2020. Alcuni deboli e codardi probabilmente accetterebbero un accordo, ma non penso che fra questi ci sia Mark Meadows», ha detto su Truth. L’indiscrezione è però successivamente confermata da altri media svuotando di significato le parole di Trump, costretto a digerire altre dure defezioni nel suo circolo ristretto. La sua ex legale Jenna Ellis, in lacrime in tribunale, si è dichiarata colpevole in Georgia per i tentativi di capovolgere il risultato delle elezioni 2020 dello stato. Con Ellis salgono a quattro gli imputati nel procedimento che hanno ammesso la loro colpevolezza, spianando la strada a una loro testimonianza contro gli altri incriminati.

Le defezioni recenti si aggiungono a quella di alcuni anni fa, forse la più clamorosa, ovvero quella di Michael Cohen, che dichiarò di essere pronto a prendersi anche una pallottola per Trump. Per la prima volta in cinque anni Cohen si trova faccia a faccia con Trump e lo accusa sotto il suo sguardo attonito. Lo fa dal banco dei testimoni del processo civile di New York, nel quale l’ex presidente è accusato di aver gonfiato il valore degli asset della sua società. «Mi ha ordinato di gonfiarli a un valore di suo piacimento», ha detto Cohen in aula sotto lo sguardo attento di Trump.

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Le grane legali non minano comunque la popolarità dell’ex presidente fra gli elettori e in Congresso. Trump è saldamente in vantaggio nei sondaggi fra i candidati repubblicani alla Casa Bianca ed è testa a testa con Joe Biden. E alla camera è stato eletto Speaker uno dei suoi alleati. Anti-abortista convinto, Johnson è stato in prima linea nei tentativi di bloccare la certificazione del voto del 2020.

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