Unicef, il bilancio dell'orrore: a Gaza uccisi 2.360 bambini dall'inizio della rappresaglia israeliana
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Unicef, il bilancio dell'orrore: a Gaza uccisi 2.360 bambini dall'inizio della rappresaglia israeliana

Negli ultimi 18 giorni, nella Striscia di Gaza è stato registrato un bilancio devastante per i suoi bambini, con notizie di 2.360 morti e 5.364 feriti a causa degli attacchi incessanti di Israele

Unicef, il bilancio dell'orrore: a Gaza uccisi 2.360 bambini dall'inizio della rappresaglia israeliana
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25 Ottobre 2023 - 01.13


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Terribile, la  cifra delle morte della rappresaglia.

Negli ultimi 18 giorni, nella Striscia di Gaza è stato registrato un bilancio devastante per i suoi bambini, con notizie di 2.360 morti e 5.364 feriti a causa degli attacchi incessanti, ovvero, secondo le notizie, più di 400 bambini uccisi o feriti ogni giorno. 

Lo rende noto l’Unicef. Inoltre, più di 30 bambini israeliani hanno perso la vita e decine rimangono in ostaggio nella Striscia di Gaza. Questo periodo di 18 giorni rappresenta l’escalation più letale delle ostilità nella Striscia di Gaza e in Israele a cui l’Onu abbia assistito dal 2006. Quasi tutti i bambini della Striscia di Gaza sono stati esposti a eventi e traumi profondamente angoscianti, segnati da distruzione diffusa, attacchi incessanti, sfollamento e grave carenza di beni di prima necessità come cibo, acqua e medicine.

«L’uccisione e la mutilazione di bambini, il rapimento di bambini, gli attacchi a ospedali e scuole e la negazione dell’accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini», ha dichiarato Adele Khodr, Direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. «L’Unicef lancia un appello urgente a tutte le parti affinché accettino un cessate il fuoco, consentano l’accesso umanitario e rilascino tutti gli ostaggi. Anche le guerre hanno delle regole. I civili devono essere protetti – soprattutto i bambini – e si deve fare tutto il possibile per risparmiarli in ogni circostanza».

Anche in Cisgiordania si è registrata un’allarmante impennata di vittime, con quasi un centinaio di palestinesi che avrebbero perso la vita, tra cui 28 bambini, e almeno 160 bambini che avrebbero riportato ferite. Anche prima dei tragici eventi del 7 ottobre 2023, i bambini della Cisgiordania erano già alle prese con i più alti livelli di violenza legati al conflitto degli ultimi vent’anni, con la perdita di 41 bambini palestinesi e di sei bambini israeliani fino a quest’anno.

«La situazione nella Striscia di Gaza è una macchia crescente sulla nostra coscienza collettiva. Il tasso di morti e feriti tra i bambini è semplicemente sconcertante», ha dichiarato Khodr. «Ancora più spaventoso è il fatto che se non si allentano le tensioni e se non si autorizzano gli aiuti umanitari, compresi cibo, acqua, forniture mediche e carburante, il numero di morti giornaliero continuerà a salire».

Il carburante è di fondamentale importanza per il funzionamento di strutture essenziali come ospedali, impianti di desalinizzazione e stazioni di pompaggio dell’acqua. Le unità di terapia intensiva neonatale ospitano oltre 100 neonati, alcuni dei quali sono in incubatrice e si affidano alla ventilazione meccanica, rendendo l’alimentazione elettrica ininterrotta una questione di vita o di morte.

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