Il Regno Unito ha emesso nuove sanzioni verso 25 aziende e privati che forniscono attrezzature militari alla Russia. Le sanzioni sono dirette a persone e imprese che operano in Turchia, Dubai, Slovacchia e Svizzera e che, secondo il Foreign Office, «sostengono la guerra illegale in Ucraina».
Sono state imposte sanzioni anche agli iraniani coinvolti nella produzione di droni per il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche e per le organizzazioni di difesa bielorusse. «Le sanzioni storiche di oggi ridurranno ulteriormente l’arsenale della Russia e chiuderanno la rete sulle catene di approvvigionamento che sostengono l’industria della difesa di Putin, ora in difficoltà», ha affermato il ministro degli Esteri James Cleverly. «Non c’è nessun posto dove nascondersi per coloro che sostengono la macchina militare russa».
Tra le società prese di mira tre aziende russe operanti nel settore dell’elettronica, mentre altre 22 nuove sanzioni che coinvolgono enti e persone fisiche al di fuori del Paese, incluso due aziende con sede in Turchia che si dice esportino microelettronica all’esercito russo e un fornitore di componenti per droni con sede a Dubai.
La decisione fa parte di un più ampio pacchetto di sanzioni contro coloro che il Regno Unito ritiene «fondamentali per fornire e finanziare la macchina da guerra di Putin» ed è la più grande azione mai condotta dal Regno Unito nei confronti di fornitori militari in paesi terzi.
Argomenti: guerra russo-ucraina