In Moldavia il tribunale ha dichiarato incostituzionale il partito filo-russo guidato dall’oligarca Ilan Shor, che vive in Israele.
La decisione dei giudici ha fatto scattare un divieto immediato e il ministero della giustizia istituirà una commissione speciale per completare tutte le procedure legali per lo scioglimento del partito.
Nei mesi scorsi Moldavia ha denunciato che i missili russi destinati all’Ucraina sorvolavano illegittimamente il suo territorio.
La Russia ha truppe di stanza nella regione separatista della Transnistria, stretta tra la Moldavia e l’Ucraina.
Al momento l’oligarca Shor non ha commentato la decisione della corte, in base alla quale i deputati del partito manterranno i loro mandati parlamentari come indipendenti, senza il diritto di unirsi ad altri gruppi nell’assemblea.
La vicepresidente del partito, Marina Tauber, aveva condannato il procedimento giudiziario prima della sentenza. Il partito dalla scorsa estate ha organizzato proteste nella capitale Chişinău durante le quali i manifestanti hanno chiesto le dimissioni della presidente Maia Sandu e del suo governo filo-occidentale.
Sandu ha accusato Shor di aver tentato di destabilizzare la Moldavia. Shor ha negato che le proteste facciano parte di una minaccia russa.
