Per Putin, potrebbe essere un viaggio in Turchia l’occasione per uscire dalla”tana”nella quale è costretto a stare per le sanzioni ma soprattutto per il mandato di cattura internazionale. Il presidente russo se lo potrebbe giocare come una “beffa”, visto che la Turchia è un Paese della Nato. Il “cavillo” sarebbe il fatto – determinante – che la Turchia non ha mai ratificato lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale che ha emesso il mandato di cattura nei confronti di Putin.
L’ipotesi del viaggio, da Mosca: “Il Presidente della Turchia ha confermato il suo invito al nostro Presidente a visitare la Turchia. Ci sono piani, ma le date specifiche non sono ancora state discusse”. Lo ha a Interfax l’assistente presidenziale russo Yuri Ushakov.
Come si sa, a marzo 2023, la Corte penale internazionale (CPI) ha emesso un mandato di arresto per Putin con l’accusa di deportare con la forza bambini dai territori occupati dell’Ucraina alla Russia. Lo stesso mandato è stato emesso contro il commissario per i diritti dei bambini in Russia, Maria Lvova-Belova.Ma la Turchia non ha mai ratificato lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale e non riconosce le sue decisioni, quindi le forze dell’ordine turche non sono obbligate ad arrestare Putin su mandato della CPI. Restano i problemi interni alla Nato, ma questi Erdogan potrebbe risolverli richiamandosi al ruolo di mediatore per la pace che ha voluto ritagliarsi, tra Mosca e Usa. In questo, Erdogan è maestro a capitalizzare sempre e il massimo. Ancor più oggi, fresco di un successo elettorale che alla vigilia della riconferma appariva non scontato.
