Chi è Isabel Diaz Ayuso il volto della destra spagnola che bolla i cambiamenti climatici come 'complotto comunista'
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Chi è Isabel Diaz Ayuso il volto della destra spagnola che bolla i cambiamenti climatici come 'complotto comunista'

Isabel Diaz Ayuso, prominente esponente del Partito Popolare (PP) e figura di spicco dell'ala conservatrice in Spagna, ha ottenuto una rielezione trionfale come presidente della Comunità di Madrid.

Chi è Isabel Diaz Ayuso il volto della destra spagnola che bolla i cambiamenti climatici come 'complotto comunista'
Isabel Diaz Ayuso leader della destra spagnola ma esponente del Ppe
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29 Maggio 2023 - 16.48


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Isabel Diaz Ayuso, prominente esponente del Partito Popolare (PP) e figura di spicco dell’ala conservatrice in Spagna, ha ottenuto una rielezione trionfale come presidente della Comunità di Madrid. Questo è il suo terzo mandato consecutivo.

Non solo ha conseguito una doppia maggioranza assoluta sia nel Parlamento regionale di Madrid che nel consiglio comunale della capitale, ma ha anche formato una coalizione di governo con il sindaco José Luis Martínez-Almeida. Questi risultati le consentiranno di governare senza dover dipendere dal sostegno dell’estrema destra rappresentata da Vox nella regione più ricca della Spagna, che conta 6,7 milioni di abitanti.

La sua schiacciante vittoria alle elezioni municipali e regionali di ieri viene letta come un ulteriore trampolino di lancio per le sue ambizioni a livello nazionale in futuro, oltre ad essere considerata nell’immediato come una figura determinante nel duro colpo che il PP ha inferto al capo di governo Pedro Sanchez.

 Classe 1978, Isabel Diaz Ayuso è nata a Madrid, in una famiglia di commercianti residente nel distretto di Chamberi. Laureata in giornalismo presso l’Università Complutense di Madrid (UCM) e titolare di un master in comunicazione politica, nel 2005 ha aderito al Partito Popolare, quando Pablo Casado era il presidente di New Generations a Madrid. Nel 2006 è entrata nel governo della Comunità di Madrid come responsabile dell’ufficio stampa di Alfredo Prada, allora assessore della Giustizia e dell’Interno. 

Si è guadagnata la fiducia della presidente Esperanza Aguirre, per la quale ha creato e gestito l’account Twitter del suo cane Pecas, considerata la mascotte della città e uccisa da un’auto. Nel luglio 2011, a 32 anni, è eletta per la prima volta deputata nell’Assemblea della Comunità di Madrid. Specializzata in comunicazione politica, ha diretto l’area digitale del PP, gestendo la campagna di Cristina Cifuentes nel 2015. Riconfermata alle elezioni di quell’anno, dal 2018 è entrata a far parte del comitato esecutivo nazionale del Partido Popular. 

Nel giugno 2019 è rieletta deputata nell’Assemblea di Madrid con il PP ed è stata proposta come candidato alla presidenza della Comunità di Madrid dal presidente dell’Assemblea di Madrid Juan Trinidad Martos. Il 14 agosto 2019 Diaz Ayuso è stata eletta presidente del governo regionale con 68 voti favorevoli – quelli dei deputati dei gruppi parlamentari Partito Popolare, Ciudadanos e Vox a Madrid – e 64 contrari, dei deputati dei gruppi parlamentari socialisti e Podemos-Mas Madrid.

Nel marzo 2021, visto l’accordo degli alleati di Ciudadanos con i socialisti, si dimette e convoca le elezioni anticipate per il 4 maggio. Elezioni che Diaz Ayuso vince, riconfermata presidente e portando il PP al 44,73%, raddoppiando quindi i seggi, da 30 a 65. Con il motto di «comunismo o libertà» e una difesa senza concessioni di una «apertura totale» di Madrid di fronte alle restrizioni imposte dal governo spagnolo in risposta alla pandemia di Covid-19, Diaz Ayuso è stata insignita nel 2021 del Premio «Bruno Leoni», think tank di ispirazione liberale. 

 Nell’aprile 2021 ha approvato una riforma fiscale per ridurre le imposte sulle successioni e sulle donazioni. Dal 21 maggio 2022 è presidente del Partido Popular della Comunidad de Madrid. Alla fine dello scorso anno, la sua proposta di riforma del settore sanitario – tesa a sviluppare il partenariato pubblico-privato e ristrutturare il sistema di assistenza comunitaria – è stata contestata con una serie di manifestazioni e le critiche dei sindacati, che denunciano servizi sotto pressione da diversi anni, a causa della mancanza di risorse e di personale e della scarsa gestione regionale. 

Per quanto riguarda il cambiamento climatico, Diaz Ayuso, neoliberista in economia, afferma che «è sempre esistito» e ha respinto le «affermazioni apocalittiche», bollandole come parte di un complotto comunista. Sui suoi account social presenta la Comunidad di Madrid come la «regione più libera e casa di tutti gli spagnoli». 

Volto fotogenico, capelli castano medio ondulati, la presidente è solita indossare completi dai colori accesi come il rosa, il blu o il rosso, tanto che qualcuno la definisce «diva pop» della destra spagnola. Durante l’ultima campagna elettorale, ha optato per un discorso molto polarizzante e controverso – diventato di fatto un suo marchio di fabbrica – con toni duri del tipo «Sanchez odia Madrid», «O Sanchez o la Spagna», prospettando che con le prossime legislative si deciderà se questo governo andrà avanti oppure no. Secondo lei, il Paese «non può sopportare altri quattro anni su questa strada» di «disastro» e «deterioramento». I suoi detrattori riconducono il suo discorso a quello dell’americano Donald Trump o del brasiliano Jair Bolsonaro. L’anno scorso aveva accusato il premier Sanchez di voler «perpetuare» al potere e di mettere «in galera l’opposizione, come in Nicaragua». A

nche il governo di Alberto Ferna’ndez in Argentina, per lei un esempio negativo, è solitamente uno dei bersagli delle freccette lanciate Di’az Ayuso. Una tattica che ha ulteriormente potenziato in campagna elettorale per ottenere il voto di un settore di immigrati latinoamericani, quando ha dichiarato: «Rifiuto che il peronismo rovini il motore economico della Spagna». Sempre il riferimento al peronismo aveva usato quando, lo scorso autunno, ha duramente criticato Sanchez, dicendo che «ci porterà alla rovina». È il governo che crea prima la povertà e poi la dipendenza dallo Stato. È populismo fiscale. Prendono i soldi della gente e poi, come fanno i peronisti, li distribuiscono in pagamenti, aiuti, sussidi”.

Secondo Oriol Bartomeus, politologo dell’Università autonoma di Barcellona, Diaz Ayuso è «l’incarnazione di una destra madrilena» che crede che «il PP debba rafforzarsi ideologicamente a destra e proporre un combattimento polarizzato» con la sinistra, per «controllare il confine con l’estrema destra di Vox».

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