Taiwan, cacciatorpediniere Usa nel Mar Cinese: "Per i diritti e la libertà di navigazione"
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Taiwan, cacciatorpediniere Usa nel Mar Cinese: "Per i diritti e la libertà di navigazione"

Taiwan, il comando Usa: «Queste operazioni dimostrano che gli Stati Uniti voleranno, navigheranno e opereranno ovunque il diritto internazionale lo consenta

Taiwan, cacciatorpediniere Usa nel Mar Cinese: "Per i diritti e la libertà di navigazione"
Cacciatorpedinieri Usa
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10 Aprile 2023 - 10.29


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Un cacciatorpediniere della marina militare degli Stati Uniti ha solcato questa mattina le acque del Mar cinese meridionale, il quadrante nel quale la Cina – che ne rivendica la sovranità – effettua l’ultimo dei tre giorni di ampie esercitazioni militari. Si è trattato di una missione sui «diritti e le libertà di navigazione», riferisce comando della Settima flotta secondo cui lo Uss Milius si è mosso non lontano dalla base militare costruita sulla scogliera di Mischief Reef: «Queste operazioni dimostrano che gli Stati Uniti voleranno, navigheranno e opereranno ovunque il diritto internazionale lo consenta, indipendentemente dal luogo in cui oggetto si rivendicazioni marittime e indipendentemente dagli eventi attuali», si legge nel comunicato.

Sabato la Cina aveva avviato tre giorni di manovre militari attorno a Taiwan, in risposta agli incontri che la presidente dell’Isola, Tsai Ing-wen, aveva tenuto nei giorni precedenti a Washington con autorità degli Stati Uniti. Le manovre di «risposta rapida» rappresentano «un serio monito» contro «la provocazione dei separatisti» con le «forze esterne» e «un’azione necessaria per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale», faceva sapere il ministero della Difesa cinese. Le autorità di Taipei hanno denunciato la presenza di undici navi da guerra cinesi e 70 aerei, 35 dei quali avrebbero superato la linea mediana dello Stretto, che segna convenzionalmente il confine territoriale con la Cina. 

Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito che oggi, terzo giorno delle manovre militari cinesi denominate «Spada affilata congiunta», 70 aerei da combattimento e 11 navi da guerra delle forze armate di Pechino hanno incrociato attorno all’isola. Trentacinque cacciabombardieri hanno inoltre attraversato la linea mediana tra Cina e Taiwan, entrando nella «zona d’identificazione» taiwanese. In un comunicato diffuso sui social network, il ministero della Difesa di Taipei ha riferito di aver «monitorato la situazione e ordinato alle squadriglie di aerei da combattimento, alle navi della Marina e ai sistemi missilistici basati a terra di rispondere a queste attività», preparandosi ad un eventuale scontro armato.

La flotta cinese impegnata nelle esercitazioni comprende la portaerei «Shandong», varata il 26 aprile 2017 e capace di portare tra i 26 e i 28 cacciabombardieri Shenyang J-15, oltre a 12 elicotteri, quattro dei quali per la ricognizione radar. Iniziate sabato 8 aprile, le manovre sono condotte dal Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi. Già dal primo giorno sono state effettuate esercitazioni di puntamento di missili ad alta precisione contro tutti i siti strategici principali di Taiwan. «Diverse squadriglie di caccia H-6K armati di munizioni vere (…) hanno svolto attacchi simulati a più ondate, contro importanti obiettivi sull’isola di Taiwan», ha comunicato il Comando del teatro orientale cinese in una nota. 

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