Kara-Murza, il testamento politico: "La Russia conoscerà la primavera e l'usurpatore sarà vinto"
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Kara-Murza, il testamento politico: "La Russia conoscerà la primavera e l'usurpatore sarà vinto"

Kara-Murza, oppositore di Putin rischia una condanna a 25 anni per 'tradimento' solo per aver criticato l'invasione russa dell'Ucraina e per aver parlato con i media internazionale. Il suo discorso in tribunale.

Kara-Murza, il testamento politico: "La Russia conoscerà la primavera e l'usurpatore sarà vinto"
Il dissidente politico russo Kara-Murza
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10 Aprile 2023 - 19.34


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Pubblichiamo l’appello di Kara-Murza, oppositore di Putin che rischia una condanna a 25 anni per ‘tradimento’ solo per aver criticato l’invasione russa dell’Ucraina e per aver parlato con i media internazionale.

Cittadini giudici, ero sicuro che dopo due decenni nella politica russa, dopo tutto quello che ho visto e vissuto, nulla mi avrebbe sorpreso. Devo ammettere che mi sbagliavo. Ero sorpreso che, in termini di grado di segretezza e discriminazione della difesa, il mio processo nel 2023 si fosse lasciato alle spalle i “processi” dei dissidenti sovietici negli anni 1960-70. Per non parlare della pena richiesta e del vocabolario sul “nemico”: non sono cose degli anni ’70, sono riconducibili agli anni Trenta. Per me, come storico,  quel che sto vivendo è un’occasione di riflessione.

Nella fase della testimonianza dell’imputato, l’ufficiale che presiedeva mi ha ricordato che una delle circostanze attenuanti sarebbe stato “il rimorso per quello che aveva fatto”. E seppure non ci fosse per me alcun motivo di divertimento, non ho potuto fare a meno di sorridere. Sono i criminali che devono pentirsi di ciò che hanno fatto, io sono in prigione per le mie opinioni politiche, per aver parlato contro la guerra in Ucraina, per la lotta a lungo termine contro la dittatura di Putin. E per aver favorito l’adozione di sanzioni internazionali personali, ai sensi del Magnitsky Act, contro chi ha violato i diritti umani. Non solo non mi pento di nulla di tutto questo, ne sono orgoglioso. Sono orgoglioso che Boris Nemtsov mi abbia portato in politica, e spero che non si vergogni di me. Sottoscrivo ogni parola che ho detto, le parole che mi accusano in questo processo. E mi biasimo solo per una cosa: che negli anni della mia attività politica non sono stato in grado di convincere abbastanza dei miei compatrioti e politici dei Paesi democratici del pericolo che l’attuale regime del Cremlino rappresenta per la Russia e per il mondo. Oggi, questo è chiaro a tutti, ma ad un prezzo terribile,  il prezzo della guerra.

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Quando agli imputati si offre l’ultima parola, di solito questi chiedono l’assoluzione. Per una persona che non ha commesso alcun crimine, l’unica sentenza legale sarebbe l’assoluzione. Ma non sto chiedendo nulla a questa corte. Conosco il mio verdetto. L’ho conosciuto un anno fa quando ho visto nello specchietto persone in uniforme nera e maschere nere seguire la mia auto. Oggi questo è in Russia il prezzo per il non-silenzio. Ma so anche che verrà il giorno in cui l’oscurità sul nostro Paese si dissiperà. Il nero sarà chiamato nero e il bianco sarà chiamato bianco, e sarà riconosciuto che due volte due fa ancora quattro. E la guerra sarà chiamata guerra e l’usurpatore, usurpatore. E quel giorno i colpevoli saranno quelli che hanno fomentato e scatenato la guerra, non quelli che hanno cercato di fermarla. Questo giorno arriverà inevitabilmente come la primavera sostituisce anche l’inverno più freddo. E allora la nostra società aprirà gli occhi e sarà inorridita dai terribili crimini commessi in suo nome. Con questa realizzazione, con questa comprensione, inizierà un lungo, difficile, ma importante percorso di recupero per tutti noi e di “rinascita” della Russia, il suo ritorno alla comunità dei Paesi civili.

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Ancora oggi, anche nell’oscurità che ci opprime, anche seduto in questa gabbia, dico che amo il mio Paese e credo nel nostro popolo. Credo che possiamo andare in questa direzione.

Kara-Murza Vv

10 aprile 2023

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