Riunione fiume nella notte su Ucraina e migranti: frenata sui caccia a Kiev e rilancio dei controlli alle frontiere
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Riunione fiume nella notte su Ucraina e migranti: frenata sui caccia a Kiev e rilancio dei controlli alle frontiere

Quella raggiunta nella notte è dunque una mediazione destinata a tornare sul tavolo dei leader al Consiglio europeo di fine marzo.

Riunione fiume nella notte su Ucraina e migranti: frenata sui caccia a Kiev e rilancio dei controlli alle frontiere
Charles Michel
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10 Febbraio 2023 - 09.57


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Al vertice Ue ha prevalso la linea del presidente Charles Michel: chiudere il Consiglio dei leader in un solo giorno, a costo di fare notte fonda. Alla fine, dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 Stati membri hanno trovato una quadra: più attenzione ai controlli e alla protezione delle frontiere da un lato, flessibilità sull’uso dei fondi esistenti ma aiuti di Stato più rapidi ed estesi dall’altro. Al centro della riunione c’è stato, ovviamente, anche il dossier Ucraina. La partecipazione storica di Volodymyr Zelensky non ha però dato la spinta necessaria a garantire l’invio a breve dei caccia richiesti da Kiev per contrastare l’invasione russa. “È impossibile consegnare gli aerei all’Ucraina a breve”, ha spiegato Emmanuel Macron.

Quella raggiunta nella notte è dunque una mediazione destinata a tornare sul tavolo dei leader al Consiglio europeo di fine marzo. La frenata della Francia sui jet militari all’Ucraina è significativa anche perché arriva dopo il vertice a tre all’Eliseo tra Macron, Scholz e Zelensky. È a loro due che Kiev puntava innanzitutto per trainare l’Europa verso l’invio dei jet di cui l’Ucraina ritiene di avere assoluto bisogno.

La linea Michel su controlli e rimpatri

 Sulla migrazione “c’è stato uno scambio molto costruttivo, franco, pieno di rispetto reciproco”, ha evidenziato Charles Michel. “È un argomento che interessa tutti, dobbiamo dare una risposa europea. Ci sono tre ambiti: l’azione esterna, che va rafforzata, la questione dei rimpatri, abbiamo identificato le questioni sulle quali dobbiamo lavorare per portare a un aumento del tasso di rimpatrio. Poi c’è la questione del controllo delle frontiere esterne e qui dobbiamo assegnare più fondi”.

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