Gerusalemme, sette morti in una sparatoria vicino a una sinagoga: "Vendetta per Jenin"
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Gerusalemme, sette morti in una sparatoria vicino a una sinagoga: "Vendetta per Jenin"

A Gerusalemme sette persone sono state uccise in una sparatoria avvenuta nel quartiere di Neve Yaakov, vicino a una sinagoga. Ucciso l'attentatore

Gerusalemme, sette morti in una sparatoria vicino a una sinagoga: "Vendetta per Jenin"
Sparatoria a Gerusalemme
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27 Gennaio 2023 - 21.58


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La vendetta a cui seguiranno altre vendette e rappresaglie in una spirale di violenza senza fine e che può essere fermata solo con una pace giusta che passa attraverso il riconoscimento dello stato di Palestina e di un territorio degno di questo nome.

A Gerusalemme sette persone sono state uccise in una sparatoria avvenuta nel quartiere di Neve Yaakov, vicino a una sinagoga.

L’attacco è avvenuto in due fasi: prima davanti al luogo di culto e poi in un punto poco più avanti. Ci sono stati anche dieci feriti, alcuni dei quali in modo grave. L’assalitore, che ha sparato da un veicolo in transito, è stato ucciso dalle forze di sicurezza. Come riferito dalla polizia, l’autore dell’attentato è stato identificato in Fadi Ayesh, noto membro di Hamas.

Tra le vittime è stata confermata la presenza di una donna di 40 anni. Secondo il capo della polizia del distretto di Gerusalemme, l’attentatore “ha agito da solo ma stiamo continuando a scandagliare l’area”.Inoltre, ha aggiunto “un poliziotto e un volontario sono intervenuti per fermarlo e hanno impedito un attacco più ampio”. L’episodio si è verificato nel pieno di una spirale di tensione sia in Cisgiordania sia tra Israele e la Striscia di Gaza. 

Hamas e Jihad: “Atto eroico a Gerusalemme, vendetta per Jenin”

 “Un’operazione eroica”: così la Jihad islamica ha definito l’attacco compiuto in un rione ortodosso di Gerusalemme da un attentatore palestinese mentre Hamas ha affermato che si è trattato di una “vendetta per i morti di Jenin”. Riferendosi ai 9 palestinesi rimasti uccisi a Jenin in scontri con l’esercito e al successivo lancio notturno di razzi verso Israele il portavoce della Jihad islamica, citato dai media, ha aggiunto che l’attentato odierno “dimostra che si è saldato un fronte unico che include Gerusalemme, la Cisgiordania e Gaza”.

Festeggiamenti in diverse città palestinesi

 Nell’apprendere dell’attentato di Gerusalemme, manifestazioni spontanee di gioia si sono avute in diverse città palestinesi. Cortei di persone in festa sono stati segnalati a Jenin, Nablus e Ramallah, dove dolciumi sono stati distribuiti ai passanti. Scene di euforia si sono avute anche a Gaza City e a Rafah, nel sud della Striscia. Espressioni di entusiasmo popolare anche nel campo profughi palestinese di Shuafat, a Gerusalemme est, che si trova a breve distanza dal rione ortodosso di Neve Yaakov dove è avvenuta la strage. Secondo indiscrezioni raccolte dai media, ma ancora non confermate, è possibile che l’attentatore sia originario di quel campo profughi.

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