Qatargate: Cozzolino rinuncia all'immunità e chiede di parlare all'Europarlamento
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Qatargate: Cozzolino rinuncia all'immunità e chiede di parlare all'Europarlamento

Dopo il belga Tarabella anche Cozzolino si è detto pronto a rinunciare all'immunità rimarcando la sua estraneità ai fatti.

Qatargate: Cozzolino rinuncia all'immunità e chiede di parlare all'Europarlamento
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4 Gennaio 2023 - 20.03


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Qatargate le inchieste vanno avanti. Pronto a rinunciare all’immunità. E a dire la sua non solo davanti ai giudici ma anche all’Europarlamento. Dopo oltre 24 ore di silenzio a parlare, per mezzo dei suoi legali, è Andrea Cozzolino, l’eurodeputato sul quale, assieme a Marc Tarabella, hanno puntato gli inquirenti belgi nell’ambito del Qatargate. E mentre l’inchiesta attende nuovi sviluppi nei prossimi giorni, arrivano novità dal fronte diplomatico della vicenda: il 5 e 6 gennaio l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell sarà in missione in Marocco, uno dei Paesi coinvolti nel caso delle presunte mazzette all’Eurocamera. E, sebbene non figuri nell’agenda ufficiale, il Qatargate sarà il covitato di pietra degli incontri del `ministro degli Esteri´ dell’Ue.

Da un punto di vista giudiziario ed europarlamentare la metà di gennaio potrebbe essere cruciale per l’inchiesta. Dopo il belga Tarabella anche Cozzolino si è detto pronto a rinunciare all’immunità rimarcando la sua estraneità ai fatti. «L’on. Cozzolino non intende invocare l’immunità parlamentare per l’attività politica che ha svolto in maniera libera e trasparente, essendo del tutto estraneo ai fatti di reato per cui si procede», è stata la dichiarazione rilasciata dai legali dell’eurodeputato, Federico Conte, Dezio Ferraro e Dimitri De Beco. Ma la strategia difensiva di Cozzolino va ben al di là la piena collaborazione con gli inquirenti.

L’eurodeputato Pd «chiederà anche all’assemblea parlamentare cui appartiene di essere sentito per rispondere a tutte le domande e offrire tutte le informazioni e i chiarimenti utili all’accertamento dei fatti», hanno infatti spiegato i suoi legali. A questo punto, il Qatargate rischia di accendere ulteriormente la Plenaria prevista a Strasburgo a partire dal 16 gennaio. Sarà lì che la presidente Roberta Metsola informerà l’Aula della procedura per revocare l’immunità a Tarabella e Cozzolino. E sarà sempre in quei giorni che il dossier passerà nelle mani della commissione Juri. Ma, a quel punto, è tutt’altro che escluso che sia l’eurodeputato dei Socialisti europei a prendere parola, con conseguenze politiche imprevedibili.

Nel frattempo, i vertici dell’Ue continuano a fare i conti con gli effetti del Qatargate. Innanzitutto sulla procedura della nomina dell’inviato Ue nel Golfo, che prima dello scoppio del caso vedeva in pole l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, tallonato dall’ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos. «La procedura è in corso», si sono limitati a ribadire dalla Commissione. Le incognite sono diverse e resta da vedere se le attività che Avramopoulos ha svolto nella veste di membro del cda della Ong Fight Impunity, fondata da Antonio Panzeri, possano aver sbarrato la corsa dell’ellenico. Nelle prossime ore, invece, l’inchiesta potrebbe essere al centro anche della missione di Borrell in Marocco.

L’Alto Rappresentante proverà a dare nuova spinta al partenariato tra l’Ue e Rabat, nel solco della nuova agenda Mediterranea. «Abbiamo costruito un rapporto di fiducia con il Marocco che risale a oltre 50 anni fa e che è in continua evoluzione e crescita», ha spiegato Borrell in un’intervista al quotidiano marocchino Le Matin. Nella quale il dossier Qatargate non viene neppure citato.

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